ANCONA – Il direttore regionale dell’Ufficio Scolastico al centro delle polemiche. Ma non parliamo della situazione del Covid-19 che pure tante difficoltà sta causando al sistema scolastico regionale, ma di una lettera scritta dallo stesso Ugo Filisetti in occasione del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze armate.

“Una gioventù che andò al fronte e là vi rimase – ha scritto nella lettera che riproponiamo nell’immagine allegata – Una gioventù lontana dai prudenti, dai pavidi, coloro che scendono in strada a cose fatte per dire: ‘Io c’ero'”. Poi una citazione di Gentile e infine “per questo ricordando i loro nomi sentiamo rispondere, come nelle trincee all’appello serale del comandante: PRESENTE”.

L’ex segretario della Fim Cisl Marco Bentivogli ha girato il messaggio al ministro Azzolina. Il Garante dei diritti delle Marche Andrea Nobili suggerisce a Filisetti la lettura di “Un anno sull’altipiano” di Emilio Lussu, “per non dimenticare l’idiozia e la brutalità della guerra. A questi ragazzi va il nostro ricordo e la nostra gratitudine”. Critiche dall’Anpi, mentre l’onorevole Fratoianni (Leu), annuncia un’interrogazione parlamentare.

Critiche anche dalla lista “Dipende Da Noi“: “La lettera che il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Marco Ugo Filisetti ha indirizzato, in occasione del 4 novembre, agli studenti delle Marche presenta l’evento della Prima Guerra Mondiale in una chiave molto lontana dalla realtà, che vide morire molti giovani del tutto estranei alla politica imperialistica e da essa usati. I toni della lettera richiamano dichiaratamente quelli della retorica militarista e contrastano con lo spirito della Costituzione. Il messaggio punta poi a screditare l’impegno di tanti giovani presenti per scelta consapevole alle manifestazioni di piazza per far sentire la loro voce autentica e libera in modo pacifico e civile”.

 

Il Movimento “Dipende da Noi” intende ricordare che chi ha responsabilità educativa ha il dovere di aiutare i giovani a riconoscere che la guerra, ogni guerra, è una mattanza, progettata dai potenti sulla pelle di chi potente non è.

È compito della scuola insegnare a decostruire la retorica nazionalista e bellicista, anche per coltivare la giusta memoria dei caduti di tutte le guerre.

Questo dovere educativo è scritto nella nostra Costituzione, che afferma: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (art. 11).

Questo intervento del Dirigente Filisetti è inaccettabile soprattutto da quanti hanno a cuore la scuola come un luogo di crescita nello spirito degli ideali costituzionali della pace e della democrazia.

Pertanto il Movimento “Dipende da Noi” chiede alla Ministra dell’Istruzione di richiamare il Direttore al rispetto della Costituzione e di rimuoverlo dall’incarico, ove non pervenga presto da parte sua una ritrattazione dei contenuti e dei toni utilizzati.


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