NOTA INTRODUTTIVA PER CAPIRE MEGLIO

Di seguito pubblichiamo il comunicato a firma Ameli-Procaccini con il quale il Pd ascolano chiede di trasformare, di fatto, l’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto nuovamente in Ospedale Covid-19, come avvenne la scorsa primavera (pur non scrivendolo esplicitamente). E in questo modo liberare il Mazzoni di Ascoli da questa incombenza.

Sarebbe davvero utile al riguardo che coloro che hanno potere decisionale, e ci riferiamo al direttore Area Vasta 5 Cesare Milani, all’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, all’assessore ascolano Guido Castelli e al presidente di Regione Francesco Acquaroli, illustrino pubblicamente, anche con una nota stampa, benefici e rischi di questo tipo di operazione, oltre che gli interventi e investimenti fatti e non fatti dalla precedente amministrazione in termini di posti letto e percorsi ospedalieri sicuri. Questo affinché ogni decisione, in un senso o nell’altro, venga compresa dai cittadini senza la solita incomprensibile fretta emergenziale.

Ma alcuni passaggi del comunicato ci sembrano anche abbastanza oscuri: “Chiediamo a tutte le forze politiche ascolane di unirsi al Pd e chiedere maggior sicurezza per operatori sanitari e pazienti del Mazzoni e un impegno straordinario del Sindaco Fioravanti affinché si faccia portavoce presso gli esponenti regionali per cambiare lo stato delle cose”.

Dunque aumentare la sicurezza degli operatori sanitari del Mazzoni mandando i malati Covid-19 a San Benedetto. A questo punto sorgono però alcuni dubbi: se la presenza di malati Covid-19 all’ospedale di Ascoli riduce la “sicurezza per operatori sanitari e pazienti del Mazzoni”, lo stesso dovrebbe avvenire anche all’ospedale di San Benedetto, che da oggi ha 87 posti letto per pazienti Covid-19, mentre al Mazzoni sono 32.

Non avendo al momento informazioni ufficiali circa casi di contagio di pazienti ricoverati nei due ospedali da parte di pazienti positivi al Covid-19 (sempre disponibili a rettificare), ci chiediamo se ad Ameli e Procaccini interessi la “sicurezza per operatori sanitari e pazienti del Madonna del Soccorso“, che sarebbero per la seconda volta gli unici in un anno a gestire l’epidemia.

La richiesta di “pulizia” in casa e di spostamento del rischio in altra struttura ci sembra paradossale, non elegante e molto rischiosa.

Anche Ameli e Procaccini, dunque, illustrino quali sono i benefici e i costi della chiusura dell’ospedale di San Benedetto – per altro dallo scrivente preventivata mentre entrambi gli esponenti del Pd ascolano elogiavano il Covid Fiera Hospital di Civitanova come panacea in caso di seconda ondata – e, se davvero ne sono convinti, possono porre, in un gesto di altruismo e di equità, al sindaco Fioravanti e alle altre forze ascolane la proposta di trasformare il Mazzoni in Covid Hospital e spostare tutta l’attività sanitaria a San Benedetto.

So che suona male, ma dovrebbe suonare sempre male. Anche perché la situazione, sia in termini di chiusure, posti letto e esami-tampone, è abbastanza chiara.

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ASCOLI PICENO – Il Partito Democratico critica la gestione dell’epidemia Covid-19 da parte della giunta Acquaroli e torna a chiedere la separazione degli ospedali di Ascoli e San Benedetto in “covid e no covid“, come avvenuto la scorsa primavera.

Il segretario comunale Angelo Procaccini e il capogruppo consiliare Francesco Ameli, infatti, scrivono: “Troppi contagi tra operatori e pazienti, il sindaco Fioravanti difenda davvero il Mazzoni e chieda la divisione di strutture e percorsi sicuri dedicati a covid e no covid. Sono spariti tutti quelli che pur di racimolare voti sparlavano di sanità. Ora hanno l’onere e l’onore del governo, e devono fare scelte per la salute non per le prossime elezioni”.

“Da un mese denunciamo l’inadeguatezza della gestione della pandemia da parte della Regione Marche nella nostra area vasta, e purtroppo ad oggi i fatti confermano i nostri timori: giorno dopo giorno si moltiplicano i contagi tra operatori sanitari e pazienti, e vengono chiusi e spostati reparti da un giorno all’altro. Raccogliamo il messaggio dei sindacati e le loro preoccupazioni” – proseguono i democrat – “che in questi giorni sono sempre più forti. E chiediamo alle forze politiche che governano il territorio, a partire dal sindaco di Ascoli Piceno, di dare una risposta chiara e netta. Si convincano della necessità di separare nei fatti le strutture di Ascoli e San Benedetto in covid e no covid garantendo percorsi sicuri a pazienti e operatori sanitari tutti, quest’ultimi allo stremo delle forze”.

“La regione ha scelto di rinnegare quanto di buono fatto dalla passata amministrazione con l’emergenza covid – accusano Procaccini ed Ameli – dove con un’organizzazione diversa da quella attuale fu garantita maggior sicurezza. Un fatto incomprensibile se non con la loro volontà di “non dare ragione” a chi li ha preceduti. Per questo chiediamo a tutte le forze politiche ascolane di unirsi al Pd e chiedere maggior sicurezza per operatori sanitari e pazienti del Mazzoni e un impegno straordinario del Sindaco affinché si faccia portavoce presso gli esponenti regionali per cambiare lo stato delle cose”.


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