ASCOLI PICENO  – (Comuicato stampa Comitati Tutela del Bretta e Ci RiFiutiAmo) Chiediamo alle Istituzioni Locali e agli Enti preposti che fine abbia fatto la richiesta di chiarimento urgente da parte dell’ufficio bonifiche e risanamento del Ministero dell’Ambiente pervenuta agli enti locali nel 2017 riguardante la necessità di avere un quadro completo rispetto ai potenziali danni ambientali provocati dai numerosi sversamenti di percolato prodotti dalla discarica IPGI.

Ricordiamo che lo stato di degrado della discarica in questione, situata nell’Alta valle del Bretta ai piedi del monte ascensione a ridosso dei calanchi nel comune di Ascoli Piceno, ha più volte portato alla fuoriuscita di percolato nel torrente Bretta che confluisce nel fiume Tronto all’altezza di località Brecciarolo e che tali episodi erano stati più volte segnalati e documentati anche dagli scriventi.
Fenomeni culminati con una frana che provocò la fuoriuscita di rifiuti mineralizzati dal corpo discarica, a seguito dei quali venne attuato un intervento di di carattere immediato che andò a ripristinare il logorio di una parte della vasca di discarica.

Recentemente la stampa locale si interessa di nuovo al sito , portando a conoscenza di alcune recenti verifiche da parte di ARPAM e Carabinieri alla ex discarica IPGI, verifiche, si apprende,finalizzate anche alla valutazione della possibilità di tornare a conferire i rifiuti alla IPGI per mancanza di impianti di smaltimento provinciali.
Viene da chiedersi se sia stata effettuata in risposta al ministero,una indagine volta ad identificare i fenomeni di contaminazione e quale analisi di rischio l’indagine abbia prodotto.

Pressioni ambientali, contaminazioni definite o da definire, dissesto idrogeologico dell’area dell’Alto Bretta, evidenziato anche dal recente innalzamento del livello di rischio per l’abitato di Porchiano, caratterizzano questa porzione di territorio Ascolano che ospita spettacolari calanchi ed un ricco patrimonio di biodiversità come testimoniano le aree sic e zps del monte Ascensione.
Si ragiona quindi su come riaprire una discarica alla ex ipgi mentre noi comitati chiediamo agli organi competenti maggiore trasparenza e risposte immediate in merito al resoconto dettagliato che la terza divisione dell’ufficio bonifiche e risanamento del Ministero dell’ Ambiente aveva chiesto nel 2017.

Ribadiamo inoltre che gli enti preposti alla pianificazione d’ambito non sono ancora riusciti ad identificare siti idonei allo smaltimento dei rifiuti prodotti da tutti i comuni della provincia e che l’Alta valle del Bretta riceve rifiuti da circa 30 anni tra urbani e pericolosi.

E’ inaccettabile pensare di continure a gravare su un unico territorio come la Valle del Bretta e il Comune di Ascoli Piceno che hanno ampliamente dato a tutto il territorio Provinciale nel corso degli anni, riteniamo che le criticità emerse nell’area vadano risanate e che la pianificazione debba tenere conto delle pressioni ambientali complessive dell’area come più volte fatto presente.

Quello che chiediamo inoltre e’ un atto di responsabilità reciproca delle amministrazioni pubbliche per quanto riguarda l’individuazione di nuove aree idonee ad una discarica di servizio di tutto il bacino provinciale.
Riteniamo che qualora ci fossero inadempienze amministrative o di terzi, debbano emergere le responsabilità specifiche rispetto all’immobilismo che nel corso degli anni è stato riscontrato sulla IpGi.


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