ASCOLI PICENO – Una parrucchieria a Villa Sant’Antonio. Proprio in una via che segna il confine amministrativo tra i Comuni di Castel di Lama e Ascoli Piceno. Con la clientela quasi interamente proveniente dal centro di Castel di Lama. Che però, fattivamente, è un comune che inizia nel lato opposto della via, mentre basta attraversare la strada e raggiungere la parrucchieria, formalmente di Ascoli Piceno.

Questo è un “caso limite” sollevato dalla Cna Picena in merito all’applicazione dell’ultimo Dpcm che ha istituito nelle Marche nella “Zona Arancione”, impedendo anche di attraversare i comuni per recarsi dal parrucchiere, l’estetista o l’autoriparatore di fiducia. Così la Cna Picena ha deciso di scrivere al presidente del Consiglio Conte e al ministro Patuanelli: “Sia permesso ai cittadini di raggiungere gli artigiani di fiducia”

“Riconoscere formalmente ai cittadini la possibilità di compiere spostamenti tra comuni limitrofi o contigui per raggiungere le attività artigiane di servizi alla persona e di servizi alla comunità di propria fiducia utilizzando per le trasferte il prescritto modulo di autocertificazione anche nelle zone arancioni e rosse” scrive la Cna Picena, che in sinergia con il sistema Associativo della Cna nazionale – ha chiesto l’intervento governativo con due lettere indirizzate al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.

“La nostra Confederazione – prosegue la nota della Cna – ritiene che, nella piena osservanza dei protocolli di sicurezza, i cittadini possano recarsi da artigiani di fiducia che non svolgono attività in grado di determinare assembramenti, com’è il caso di acconciatori e autoriparatori. Non per nulla si sta assistendo in molte zone d’Italia alla proliferazione di provvedimenti amministrativi mirati a mitigare i divieti di spostamento, che stanno creando situazioni di confusione e incomprensibili differenze tra un territorio e l’altro. Va tenuto conto che l’elevato numero di comuni italiani e la particolare orografia del nostro territorio rendono pressoché inevitabile l’interazione economico-sociale tra comunità separate politicamente ma non geograficamente. Si rende pertanto urgente un intervento del governo per rendere omogenee le decisioni eventualmente differenti assunte dalle autorità amministrative sul territorio”.

 


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