ANCONA – “L’indice Rt calato (l’ultimo valore è stato 1,17) significa che c’è una tendenza che avevamo preannunciato da due settimane di una curva epidemiologica che stava scendendo”. Queste le parole, riportate dall’Ansa, del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.

“Anche nella settimana appena conclusa il risultato sarà molto buono rispetto alla tendenza a cui eravamo arrivati tre settimane fa” e che aveva portato le Marche dalla fascia gialla a quella arancione. Cosa mi aspetto? – risponde ai cronisti – Mi aspetto e spero vivamente in un ritorno in zona gialla che possa dare un respiro a tutte le attività che sono state penalizzate e che spero potranno tornare ad essere aperte attive per poter ricominciare la propria attività e mi aspetto maggiore chiarezza e maggiore coinvolgimento da parte del governo perché, come ho sempre sostenuto, dalla concertazione tra tutti possano risultare le scelte migliori, più condivise e anche comunicate meglio alle popolazioni”.

“Di fatto abbiamo avuto durato picco di 7-8 giorni, molto elevato e improvviso – spiega Acquaroli a proposito della tendenza dell’indice Rt -, che però è stato un picco rispetto a tendenza che ha iniziato subito a scendere. Questo non ci deve far rilassare – aggiunge – perché la battaglia è quotidiana, ci deve vedere impegnati su più fronti. Però sicuramente l’indice Rt che indica una curva epidemiologica che sta scendendo, i casi sintomatici e asintomatici che stanno scendendo, rappresentano un elemento molto importante e incoraggiante”

“Per il Natale? La proposta migliore è tenere regole ferree ma le chiusure sono un danno importante e rappresentano l’altra faccia della pericolosità di questo virus: da una parte la pericolosità sociosanitaria e dall’altra parte il dramma socioeconomico” dichiara il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ai giornalisti a margine del Consiglio regionale.

“Quindi bisogna che queste due realtà, entrambe pericolose e gravi – si legge nella nota dell’agenzia di stampa – siano trattate con la maggiore attenzione possibile. Sicuramente la sicurezza e la salute dei nostri cittadini sono il punto più importante a cui noi dobbiamo guardare, – ha concluso – ma dobbiamo guardare anche alla tenuta del sistema socioeconomico da cui dipende anche la tenuta del sistema sociosanitario”.

Quanto ai ristoranti, il presidente ha ribadito la necessità del “rispetto di regole, procedure e protocolli, del distanziamento, contingentamento e di evitare affollamenti per evitare che il virus passi da persona a persona. Il problema non sono né i ristoranti né le piste da sci, il problema sono i comportamenti affiancati a queste attività. Non credo ci si contagi sciando, credo ci si possa contagiare prima e dopo, credo che nel rispetto delle procedure non ci si contagia mangiando ma ci si può contagiare prima o dopo. Se si riesce a rispettare le procedure si può cercare di abbattere il contagio. Questo non significa che si può fare tutto, che si debba vivere nella normalità che conoscevamo noi, significa che nel rispetto di procedure chiare a tutti,si possono tenere aperte le attività economiche evitando un vero dramma che potrebbe colpire tutte le attività produttive”.


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