ASCOLI PICENO – Alcune dichiarazioni dell’assessore regionale Giorgia Latini (Lega) in merito al suo parere contrario rispetto all’aborto hanno sollevato l’intero centrosinistra piceno. Con delle note stampa sono intervenuti il Pd Piceno tramite la responsabile organizzazione Sara Calisti, le donne Dem Picene e la lista civica ascolana “Ascolto e Partecipazione”.

Le donne Dem Picene scrivono: “Come ricorda l’ONU ogni legge che limita l’aborto rappresenta una forma di tortura. Ne consegue che la 194/78 non viola i diritti umani e che chiunque nega questo diritto, nega di fatto un diritto alla persona. Uno strano destino quello della donna ,che neppure nei diritti umani vede tutelata la sua autodeterminazione e il suo diritto alla salute”.

Sara Calisti aggiunge: “La legge 194, al di là delle patetiche prese di posizione dei sovranisti, non si può e non si deve toccare. Ma allo stesso tempo va difesa la reale applicazione di questo diritto, che sempre più spesso rischia di non essere garantito a causa di provvedimenti regionali e comunali che contrastano con la libertà di scelta delle donne. Destano pertanto preoccupazione e sgomento le parole dell’assessora Latini, che ha candidamente dichiarato di essere contraria all’aborto e che potrebbe nei prossimi giorni presentare un ordine del giorno su questo importante argomento. Sulla scia di quanto sta avvenendo in Umbria o in Piemonte, casualmente regioni a guida sovranista, l’assessora sta provando a ledere un diritto sacrosanto delle cittadine marchigiane, che troverà l’opposizione ferma del Partito Democratico”.

Secondo Ascolto & Partecipazione, invece “l’assessore Latini è ovviamente libera di avere opinioni e di vivere secondo i  propri valori che nessuno ha il diritto di giudicare, altra cosa è invece  utilizzare il proprio ruolo pubblico per indirizzare secondo il proprio punto di  vista, a piacimento, l’orientamento di una Giunta o le scelte dei cittadini di  un’intera regione. Se proprio vogliamo riflettere sulla legge 194, come suggerisce l’assessore,  allora dobbiamo dire che essa ha tutelato la salute della donna, impedendo  aborti di fortuna, che hanno causato infiniti disastri pagati dalle donne sulla  propria pelle, e ha ridotto anche il ricorso a tale pratica. Da agosto inoltre  l’interruzione di gravidanza avviene tramite farmaco (RU 486), senza ricovero,  anche se, nota dolente, nelle Marche l’accesso a tale pratica risulta più difficoltoso che in altre Regioni e bisognerebbe capire il perché”.


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