ASCOLI PICENO – Sessanta persone perdono il lavoro allo stabilimento Pfizer di Ascoli. L’azienda infatti, nell’incontro avvenuto mercoledì 9 dicembre, ha deciso di allontanare 60 lavoratori in somministrazione (ovvero assunti da un somministratore al quale si rivolge la Pfizer).

Daniele Lanni, Responsabile Provinciale del Nidil-Cgil, categoria della Cgil che rappresenta i lavoratori in somministrazione, afferma: “Una scelta preoccupante. Stiamo parlando di un numero enorme di lavoratrici e lavoratori che pensava di aver trovato stabilità attraverso il contratto in somministrazione, e invece si trova senza una occupazione.”

Romolo Rossi, Segretario Generale della Filctem-Cgil, categoria della Cgil che rappresenta i lavoratori del chimico, commenta: “C’erano altre strade che si potevano seguire, invece l’azienda ha deciso di scaricare la situazione economica che attraversa sui lavoratori più deboli. Una scelta che non condividiamo e che dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che il ricorso ai contratti in somministrazione è una scelta che crea solo precarietà.”

Conclude Lanni del Nidil-Cgil: “Siamo a disposizione di tutti queste lavoratrici e lavoratori per mettere in campo tutte le forme di mobilitazione che riterranno e tutelarli in tutte le sedi. Una situazione del genere è davvero preoccupante, ancora di più per un territorio come il nostro in cui le difficoltà economiche sono già enormi.”


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