ASCOLI PICENO – Costantino Rozzi se ne andò il 18 dicembre 1994,per via di un male incurabile.

Il miracolo sportivo compiuto con la squadra della sua città non potrà mai essere dimenticato.

 

Nel mondo dello sport nessuno potrà mai dimenticare le sue apparizioni televisive al Processo del Lunedì. Imprenditore edile, realizzò alcuni stadi importanti come il “Del Duca” di Ascoli, il “Partenio” di Avellino, Il “Vigorito” di Benevento, “Nuovo Romagnoli” di Campobasso e il “Via del Mare” di Lecce.

 

Innamoratosi del calcio, rilevò la Del Duca Ascoli nel 1968 dicendo che ne sarebbe stato il presidente per un solo anno, la storia la sanno tutti e quello che doveva essere un anno diventò una delle più belle favole del calcio italiano. Con Carletto Mazzone alla guida in 4 stagioni, l’Ascoli raggiunse la serie A nella stagione ’74-75. “Il calcio per noi non è soltanto un fatto sportivo. È un fatto sociale. È un fatto che rappresenta la pedina di lancio per una provincia che per troppo tempo era rimasta in disparte. Per questo faremo di tutto perché la bella favola continui.“ 

Ora più che mai in questo momento difficile per l’Ascoli calcio il ricordo di una figura come la sua è per tutta la città e per i tifosi motivi di orgoglio per uscire da un momento negativo per la storia e risorgere. 9

“Voi forse non mi credete oppure vi metterete a ridere ma io non me ne vergogno: quando l’Ascoli perde mi vien da piangere. Quando la mia squadra esce battuta dal campo una tristezza mi assale e tutto mi precipita addosso.” Rozzi. 

Aggrappandosi ad una delle sue celebri frasi

“La vita riserva attimi di gioia e anni di sofferenze. L’importante è trasformare gli attimi in ore e gli anni in minuti.“ (Costantino Rozzi)

Video e approfondimenti nel link

Il 18 dicembre ’94 il Presidentissimo se ne va. A 22 anni di distanza il ricordo dell’indimenticato Costantino Rozzi. VIDEO


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