ANCONA – Da oggi si avvia lo screening di massa per il Covid-19 nella regione Marche, coinvolgendo prima i cittadini dei capoluoghi di provincia poi via via degli altri comuni più grandi. L’impegno di spesa è di 2,6 milioni di euro.

Nel post seguente, il dottor Claudio Maria Maffei, ex direttore dell’Inrca di Ancona, spiega perché questo modello di screening presenta gravi lacune.

Sintetizziamo intanto di seguito:

1) perché una pur piccola percentuale dei test non è affidabile, e quindi ci saranno dei soggetti che avranno il responso dell’analisi come “negativa al Covid” e che in realtà sono positivi, quindi rischiano di allentare le misure di distanziamento e infettare altre persone;

2) perché lo screening per essere efficace deve avere due caratteristiche:

a) deve essere effettuato in tempi rapidi;

b) deve essere effettuato su tutta la popolazione (riguardo Ascoli, ad esempio, dove lo screening inizia oggi 18 dicembre, i suoi cittadini si recano fuori città per lavoro o altre necessità e cittadini di Castel di Lama, Venarotta, Offida o Acquasanta si recano ad Ascoli per lavoro o altre necessità);

Nessuno di questi due requisiti è rispettato dall’iniziativa marchigiana.

 

Qui il post integrale di Maffei

“Ecco cosa ci dice allora il grafico a proposito di un test fatto in un giorno a caso in un soggetto asintomatico per il quale non abbiamo nessuna data di presunto contagio cui riferirci:

• la persona potrebbe essere positiva e non più contagiosa (poco male, starà per un po’ buonina assieme ai suoi contatti stretti);
• la persona risultata positiva potrebbe essere contagiosa già da alcuni giorni e quindi avere già avuto contatti a rischio con gli altri;
• la persona potrebbe essere risultata negativa e trovarsi nella fase tutta a sinistra del grafico, nella fase che chiamiamo di incubazione per comodità, e quindi dopo pochi giorni diventare contagiosa (ma lei magari è convinta di non esserlo).

Quindi ricapitolando il test antigenico:

dà a volte risultati falsi non evidenziando persone che in realtà sono infette;
evidenzia a volte soggetti che hanno finito la fase di contagiosità;
non ti dice da quando sei contagioso;
non ti riconosce come contagioso se sei nella fase di incubazione.

Morale della favola? Se sei negativo (la cosa più probabile) non cambiare niente nei tuoi comportamenti. Se sei positivo fai fare la conferma col test molecolare e fai tenere sotto controllo tutti i tuoi contatti che potresti già avere contagiato.

Ma allora il test è da buttare? No, assolutamente no, ma non va usato per la pesca miracolosa e a caso di soggetti infetti. Nei soggetti e nelle situazioni a rischio ci dà un aiuto notevole.

Stanchi eh? Sfiniti addirittura? Lo capisco, ma un ultimo sforzo. Aiutiamoci col grafico per capire un’altra cosa fondamentale: perché uno screening di massa già di suo pieno di limiti lo devi fare concentrato nel tempo.

Il grafico ci dice che col test di screening noi identifichiamo quel giorno gli asintomatici infetti che sono stati contagiati nei giorni prima, quello che chiamiamo per semplicità il periodo di incubazione. Un periodo lungo dai 2 ai 14 giorni, facciamo due settimane. Con lo screening noi togliamo via quindi le persone che si sono infettate nelle due settimane prima e che per due settimane potrebbero essere contagiose.

Se noi questa operazione la facciamo rapidamente su TUTTA la popolazione quell’1% circa di asintomatici infetti che gira lo riduciamo drasticamente e così preveniamo tutti i nuovi casi potenziali collegati. Ma se partecipa solo una parte della popolazione e lo screening ci mette mesi ad essere completato quell’1% si riformerà di continuo perché i negativi allo screening rimarranno in contatto con buona parte degli asintomatici infetti “nascosti” tra la gente che non partecipa, la gente che ancora deve partecipare, la gente che viene da fuori, la gente che risultata negativa era in realtà positiva e quelli infetti nei gruppi a rischio che non partecipano allo screening (operatori sanitari in primis).

Per concludere, lo screening non andava fatto perché ci sono cose più importanti da fare. E se apparentemente darà dei buoni risultati sarà perché le persone hanno capito che bisogna rispettare le regole anche e soprattutto a questo punto se sei risultato positivo allo screening. Come sempre le Marche si aiuteranno da sole con il supporto dei suoi operatori.


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