ASCOLI PICENO – Un taglio di 70 mila euro dal bilancio regionale per il 2021: questa è l’entità della sforbiciata decisa dalla giunta regionale marchigiana di Francesco Acquaroli verso l’Istituto Regionale di Storia Contemporanea e quindi per gli Istituti Provinciali ad esso collegati. Istituito nel 1973 con voto unanime dell’allora Consiglio Regionale, l’Isml ha svolto negli anni importanti ricerche, incontri, approfondimenti sulle vicende storiche relative alla storia recente e in particolare dal dopoguerra in poi, con particolare riferimento alla guerra di Resistenza.

Qui il link per il sito dell’Isml di Ascoli, qui per quello marchigiano.

Di seguito una nota di Maria Paola Alviti, presidente dell’Istituto ascolano.

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Abbiamo appreso che la Giunta Regionale, in sede di approvazione del bilancio, con uno degli ultimi provvedimenti dell’anno, ha cancellato il pur modesto finanziamento che veniva concesso all’Istituto Regionale di Storia Contemporanea ed agli Istituti Provinciali ad esso collegati.

Governare significa gestire il patrimonio culturale comune di una società e non minarlo per ragioni di parte.

Tentare di soffocare la vita degli Istituti di Storia Contemporanea non può essere letto se non come il disprezzo del valore fondativo della Storia.

Davanti ad un atto del genere, viene spontaneo chiedersi se chi governa la nostra Regione abbia o meno, tra i suoi obiettivi fondamentali, la crescita della vita democratica e della conoscenza della nostra società.

Chi ha a cuore lo sviluppo della democrazia è impegnato a moltiplicare le occasioni di confronto e di dibattito, consentendo a tutti di esprimere le proprie idee e di approfondire la propria conoscenza attraverso un rigoroso processo di ricerca storica con la maggiore obiettività e completezza possibile.

Ci chiediamo e la domanda non può che essere retorica, se un provvedimento del genere vada in questo senso o se invece denunci un interesse a soffocare una voce dissonante e forse scomoda.

I nostri Istituti di Storia Contemporanea, dal secondo dopoguerra, svolgono una qualificata attività di divulgazione della Storia Contemporanea, di formazione dei personale docente e dei cittadini interessati a questi temi, di conservazione del patrimonio storico, nel rispetto dei valori fondanti della Costituzione Repubblicana.

Riteniamo pertanto di essere una voce libera che ha sempre mantenuto una propria autonomia e distanza dai condizionamenti partitici, in grado di dare linfa al dibattito democratico.

Dibattito democratico a cui sembra, invece, volersi sottrarre chi, con banali e meschine motivazioni, tenta di mettere in discussione la vita stessa degli Istituti.

E’ sin troppo facile associare tali pratiche a quelle di un passato oscuro quando si chiudevano i giornali, si mettevano fuori legge partiti ed associazioni democratiche, ricorrendo anche alla violenza fisica.

Una Giunta Regionale che nasce da un Processo Democratico, in uno Stato Democratico, dovrebbe avere a cuore i nostri stessi Valori, in fatto di Democrazia e possibilità di confronto, pertanto, auspichiamo che, valutata tutta la portata simbolica del fatto, voglia ritornare sulla sua decisione.


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