di Elvira Apone

ASCOLI PICENO – Si aggira intorno a sei milioni di euro la perdita che hanno subito i settori agroalimentare, tipico e della ristorazione nel Piceno a causa della chiusura delle attività durante il periodo delle festività natalizie e di fine anno in seguito alla pandemia da Covid-19. A fare la stima dei gravi danni subiti è stata la Cna Picena che, nel lanciare l’allarme, ha anche ricordato quanto sia importante acquistare e consumare prodotti a chilometro zero in questo momento di crisi, proprio per aiutare le piccole imprese: “In una grave crisi come questa, la spinta a conoscere e consumare prodotti a chilometro zero è una speranza per il futuro delle nostre piccole imprese artigiane” ha dichiarato il direttore della Cna Picena, Francesco Balloni.

Ricordiamo che le attività di ristorazione, dopo la lunga chiusura per decreto durante il lock down nazionale, dal 26 ottobre dello scorso anno, sono state costrette a cambiare drasticamente il regime lavorativo, chiudendo i battenti a partire dalle 18, lavorando solo con l’asporto e, anche nelle zone arancioni, a ridurre da sei a quattro il numero di persone da far sedere a ogni tavolo, nonostante il rispetto dei protocolli per la sicurezza per assicurare il necessario distanziamento e tutelare la salute dei cittadini. Tutto questo ha, però, comportato sia investimenti che riduzione dell’offerta.

Cna Agroalimentare sollecita, dunque, l’apertura di un tavolo sull’intera filiera agroalimentare per definire una serie di interventi strutturali e un quadro su tempi e modalità di riapertura, allo scopo di offrire nuove prospettive a un settore vitale per l’intera economia italiana.

Tra le proposte della Cna: esenzione fiscale per tutto il 2021 e transizione, da definire con l’Agenzia delle Entrate, per una dilazione del pagamento delle imposte; risorse a fondo perduto per la ristorazione e per le attività di filiera diretta e per quelle di filiera indiretta; riduzione del costo del lavoro, ampliamento, su richiesta, del plafond di credito da trentamila euro, assistito da garanzia pubblica, e allungamento del periodo di rimborso; intervento a sostegno degli affitti in aggiunta al credito d’imposta.


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