ASCOLI PICENO – Seicentomila tamponi avanzati. Tale sarebbe il risultato della campagna di screening organizzata dalla Regione Marche, a causa di una partecipazione dei cittadini inferiore alle attese. Per questo motivo il Partito Democratico ribadisce la richiesta di utilizzare i tamponi rapidi a favore delle scuole superiori marchigiane, sia per studenti che per personale scolastico. Proposta che però sembra non trovare, almeno per ora, il supporto della giunta regionale Acquaroli, con parole molto critiche della consigliera regionale Anna Casini supportata dal capogruppo consiliare ascolano Francesco Ameli, assieme ai consiglieri comunali Pietro Frenquellucci e Angelo Procaccini.

Anche perché ad Ascoli un’associazione privata, Soroptimist, si è adoperata per iniziare lo screening, intervendo in due scuole cittadine, prima di ricevere lo stop dalla Regione Marche.

“Nessuna critica da parte nostra a Soroptimist – spiega Anna Casini – Mi preme precisare che già a dicembre chiedemmo lo screening per gli studenti, tanto più adesso che ci sono queste dosi inutilizzate. Ma occorre che la Regione intervenga e coordini questo compito, anche affidandosi ad associazioni private nel caso, o con medici di base, farmacie, laboratori privati. Invece sentiamo continue sciocchezze, come l’assessore Saltamartini che dice che le Marche faranno un vaccino auto-prodotto perché c’è la Pfizer ad Ascoli…”

Polemica di Anna Casini in merito ad alcune dichiarazioni televisive di Castelli: “Prima gli operatori sanitari venivano considerati degli angeli, ma lui invece ha detto che hanno preso il Covid fuori dagli ospedali di Ascoli e non mentre lavoravano. Parliamo di professionisti che hanno dato la loro disponibilità per lo screening agendo spesso come volontari, perché la Regione Marche ha stanziato soltanto 300 mila euro per gli straordinari”.

“Sia Acquaroli che Saltamartini non accettano la nostra proposta per incapacità di comprenderla, d’altronde non hanno ancora capito che l’Rt è uno degli indicatori per prendere le decisioni sulle zone del Covid e non un indicatore di sintesi degli altri – aggiunge la consigliera regionale – Sui vaccini l’Europa sta facendo qualcosa di eccezionale, anche se sono prodotti in Belgio poi vengono ripartiti in maniera equa tra tutti gli Stati Europei”.

Francesco Ameli da parte sua afferma che “come gruppo consiliare abbiamo presentato una interrogazione ma c’è bisogno che il sindaco Fioravanti e delle altre città con scuole superiori della provincia si facciano sentire in Regione. Si parla di uno screening nelle scuole anche in Lazio e Toscana. Le scuole ad Ascoli e San Benedetto si trovano in aree piuttosto ravvicinate, dobbiamo usare i tamponi al momento non utilizzati”.

“Ricordiamo inoltre che l’iniziativa di Soroptimist, bocciata dalla Regione, è stata accolta favorevolmente da una parte della maggioranza comunale ascolana, come la lista “Noi di Ascoli” di Brugni, a testimonianza del buon senso di questa proposta”.

“Siamo una opposizione che sa cosa andrebbe fatto – continua Procaccini – Purtroppo Fioravanti fino a poco fa scaricava le responsabilità sulla giunta regionale, adesso, con l’arrivo del centrodestra, se la prende col governo nazionale. A Pesaro intanto si farà una iniziativa simile con fondi comunali, ma anche a Civitanova c’è questa intenzione. La Regione deve fare iniziative simili ovunque”.

Pietro Frenquellucci fa invece un’analisi politica: “Stiamo osservando la fotografia dell’amministrazione di destra che gestisce in tandem regione e comune di Ascoli. Entrambe manifestano le stesse inadempienze e incapacità di guardare al di là del proprio naso e andare oltre gli annunci la viviamo quotidianamente nel Comune di Ascoli”.


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