PORTO SAN GIORGIO – “Nelle prime ore della mattinata del 9 febbraio i Carabinieri del Comando Provinciale di Latina, a Cori (LT), Velletri (RM), Napoli, Butera (CL) e Lido Tre Archi (FM), hanno arrestato otto persone e notificato altre due misure cautelari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia”.

Si apre così la nota stampa diffusa il 9 febbraio dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale-Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.

“Nel Fermano in manette un uomo di origine albanese dai militari del Nucleo Investigativo Provinciale e della Compagnia di Fermo (Stazione Porto San Giorgio e Nucleo Radiomobile)” aggiungono i carabinieri del Comando Provinciale Fermano.

Nella nota della Procura si legge: “Le accuse rivolte agli indagati sono di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e spaccio di cocaina. L’indagine, denominata ‘Alba Bianca’ ed avviata dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia (LT) due anni fa, ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale dedito al narcotraffico di cocaina principalmente nel comune di Cori (LT), ove agisce praticamente in regime di monopolio, ma con propaggini anche nella provincia di Roma. È stato accertato il ruolo di capi-promotori di tre fratelli, di origine albanese ma da anni trasferitisi in provincia di Latina, i quali si occupano delle forniture di stupefacenti e del reclutamento, in Italia ma soprattutto in Albania, di nuovi giovani pusher da inserire nell’associazione al fine di soddisfare le numerose richieste dei clienti”.

“La base logistica del sodalizio è a Giulianello di Cori (LT), zona periferica della provincia di Latina, luogo strategico poiché posto al confine con la provincia di Roma e dotato di vie di accesso facilmente controllabili da parte dei membri del sodalizio – si legge nella nota della Procura –  Le indagini, effettuate mediante servizi sul territorio della Stazione Carabinieri di Cori (LT), intercettazioni e sequestri, hanno accertato la disponibilità in capo agli indagati non solo di significative quantità di cocaina ma anche di ingenti quantitativi di denaro”.


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