ASCOLI PICENO – Si conclude 1-1 la sfida tra Ascoli e Frosinone con il pareggio bianconero arrivato al 94′ grazie al rigore conquistato da Bidaoui e trasformato da Dionisi; ciociari che erano passati in vantaggio al 60′ con Novakovich nonostante da pochi minuti fossero rimasti in dieci per l’espulsione di Capuano.

“Ci tenevamo a vincere per continuare la nostra ottima strada – le parole a fine gara di Andrea Sottil – i ragazzi stanno facendo molto bene, venivamo da una grande vittoria. Difronte avevamo un’altra corazzata, la partita i ragazzi l’hanno giocata bene, ci sono state varie fasi all’interno della gara. C’è rammarico per aver preso gol su calcio piazzato, avremmo portato avanti un forcing finale molto molto intenso, dobbiamo essere più attenti nelle marcature ma poi c’è stata una grande reazione nell’andare a riprendere la partita. Nella mischia sul loro c’è stato un blocco su Brosco, non bisogna però andare alla ricerca del colpevole, dobbiamo stare tutti più attenti, loro erano rimasti in dieci e ha cambiato la psicologia mentale dovendo recuperare la partita contro il Frosinone”.

“Se non avessimo preso gol avremmo creato le condizioni per vincere – continua l’allenatore bianconero –  Leali non ha fatto parate, non abbiamo subito niente. C’è rammarico per il gol subito su calcio piazzato, stando sullo 0-0 e con un uomo in più il forcing finale sarebbe stato sicuramente molto più lucido e molto più intenso. Complimenti comunque ai ragazzi perché non era semplice, a forzare di insistere alla fine Bidaoui ha tirato fuori quella che è la sua arma, l’uno contro uno ed ha preso il rigore. Non penso sia stato un problema di concentrazione, abbiamo dovuto iniziare un’altra partita, i ragazzi sono stati bravi a fare quello che gli avevo chiesto. A livello mentale il Frosinone era in vantaggio, può sembrare un paradosso perché erano in dieci ma con l’1-0 potevano fare la partita che volevano, stare chiusi serrati e cercare di colpirti”.

Kragl? Ha fatto una buona partita – conclude Sottil – Ha molta qualità, ho scelto lui per costruire il gioco, è diverso ovviamente da D’Orazio, può fare di più a livello di intensità ma ci sta lavorando. Danzi è un giocatore che abbiamo voluto perché ha caratteristiche diverse rispetto a Buchel, verticalizza di più, è il classico play con più propulsione in avanti. Sull’espulsione di Simeri mi sono arrabbiato perché c’era ancora tempo di fare gol, in più la prossima partita non ci sarà, bisogna essere più lucidi. Pareggio giusto? Se guardiamo come è venuto direi di sì, noi abbiamo creato tante occasioni, di parate di Leali non me ne ricordo, contro il Frosinone poi, non scordiamoci chi era gli avversari. Per come è venuto il pareggio lo rispettiamo e ce lo teniamo, adesso pensiamo alla Reggiana. Mi sono venuti i brividi nel vedere i tifosi che ci scortavano, sono un uomo che vive di adrenalina, mi sono emozionato, sono veramente tifosi con la maglia stampata addosso, ci hanno sentire tutto il loro calore. Tutto questo grazie alle prestazioni dei ragazzi che hanno riacceso l’entusiasmo di questa piazza storica con un vissuto pazzesco, hanno voluto far vedere che ci sono, e noi altrettanto, questo pareggio all’ultimo lo dimostra. I ragazzi erano rammaricati ma hanno dato tutto”.

“Siamo riusciti a recuperare l’ennesima partita, dispiace e dobbiamo fare meglio – afferma Federico Dionisi, a segno per la centesima volta in Serie B – Loro erano rimasti in dieci e potevamo ottenere qualcosa in più, comunque l’abbiamo recuperata e siamo contenti di questo. Sapevamo di giocare contro una grande squadra, che era ferita e sarebbe venuta a darci battaglia. Il centesimo gol va alla squadra, abbiamo dimostrato per l’ennesima volta di essere un gruppo compatto ed unito che fino al centesimo non molla. Vedere tanti avversari che sono come fratelli per averci giocato tanti anni insieme è stato particolare, quando però l’arbitro ha fischiato mi sono concentrato per dare il mio contributo all’Ascoli, sicuramente è stata una sensazione strana. Il calcio è questo, io adesso sono contento di stare all’Ascoli e do il cento per cento per questa maglia”.

“La striscia positiva significa che lavoriamo bene – continua l’attaccante bianconero – però dobbiamo guardare al futuro sapendo che la strada è ancora lunga, non ci dobbiamo accontentare e dobbiamo fare meglio, bisogna avere l’ambizione di migliorarci. Giocavamo contro una squadra forte e ferita, potevamo fare meglio ma ci teniamo stretto il punto, dovremo essere ancora più motivati e decisi per ottenere il massimo. Con mister Nesta abbiamo un rapporto da uomini, lo scorso anno ci siamo anche scontrati, quest’anno siamo partiti chiarendoci, rimane il rispetto per la persona, il calcio passa. Era importante per miei compagni dopo le difficoltà di inizio stagione sentire l’appoggio dei tifosi, impegnandosi e lavorando in una certa maniera sono riusciti a cambiare rotta, noi nuovi cerchiamo di contribuire a questo ma gran parte del merito va dato a tanti miei compagni che erano qui da inizio stagione, sono contento per loro”.

“Sono soddisfatto della mia prestazione anche se c’è ancora tanto da lavorare – le parole di Fabrizio Caligara, all’esordio da titolare dopo le spezzone di Lecce – soprattutto sotto l’aspetto fisico perché quando sono uscito non ne avevo più. Abbiamo ottenuto un buon pareggio, siamo stati uniti dal 1′ al 95′ e questo mi fa molto piacere, siamo uniti e coesi. Penso che l’espulsione di Capuano sia stata giusta, anche se ci ha messo più in difficoltà stare con l’uomo in più, loro hanno trovato subito dopo il gol e si sono messi tutti dietro la linea della palla, non era facile ma siamo riusciti a trovare il gol del pareggio. Con Saric e Buchel mi sono trovato bene, come con il resto della squadra, mi sento partecipe in tutto, non mi aspettavo di trovare così tanta intesa dopo così poco tempo. Vedere i tifosi lungo la strada per lo stadio mi ha fatto una bella impressione, si vede che è una città che ci tiene alla squadra, cercano di starci sempre vicino anche in questo momento in cui purtroppo non si può andare allo stadio, secondo me ci daranno una grossa mano, quando la curva sarà piena saranno il nostro dodicesimo uomo in campo”.


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