ASCOLI PICENO – Un’azione di protesta dimostrativa si è svolta questa mattina, 20 febbraio, davanti alla sede della Pfizer di Ascoli Piceno. A realizzarla simpatizzanti dei Centri Sociali marchigiani che hanno manifestato di fronte allo stabilimento della multinazionale farmaceutica per chiedere che l’accesso “al vaccino Sars-CoV2 sia libero e gratuito, che la proprietà intellettuale va immediatamente sospesa, che i brevetti vanno espropriati, resi pubblici e utilizzati per la produzione di vaccini su larga scala, che il know-how e le innovazioni tecnologiche e scientifiche vanno condivise”.

La protesta, con striscioni, manifesti, fumogeni e volantini, critica come “inaccettabile che i giganti del farmaco come Pfizer-Biontech, Moderna o AstraZeneca facciano profitti su quello che oggi si può tranquillamente definire un bene primario. E’ ancora più grave che mentre si rallenta drasticamente la campagna vaccinale per presunti problemi produttivi, inizino ad emergere filiere di mercato parallele con la conseguenza non solo di un maggior lucro, ma anche dell’aumento del prezzo d’acquisto degli stessi vaccini”.

“Il vaccino oggi è un terreno di scontro politico. Chi ne detiene la proprietà esercita un’influenza diretta sulla complessità della produzione economica e della riproduzione sociale – si legge nella nota – Vaccinarsi vuol dire tutelare la propria salute, recuperare la propria libertà e riprendere la propria attività lavorativa. Vale come individuo, vale come specie e vale come gruppo sociale”.

“Le aziende farmaceutiche sono state sostenute da ingenti finanziamenti pubblici, sono state agevolate dall’Unione Europea con un contratto che è riassumibile nella logica liberista “perdite pubbliche, profitti privati” e grazie al brevetto, si appropriano di quello che è a tutti gli effetti un bene comune. Non solo il vaccino, ma il diritto alla salute. La nostra salute, la nostra libertà, la nostra socialità e il nostro vivere non sono in vendita” termina il coordinamento dei Centri Sociali Marche.


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