ASCOLI PICENO – Lo aveva detto qualche giorno fa il dottor Claudio Maria Maffei, ex direttore dell’Inrca di Ancona. E i dati statistici non migliorano, anzi. Per le Marche, come dimostra il grafico di Gedi Visual elaborato da quello originale dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, i numeri in termini di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e per ricoveri non ricoveri in area non critica sono molto negativi.
In entrambi i casi i numeri sono ben oltre le cosiddette “aree critiche” individuate. Le soglie del 30% e del 40% sono individuate dal decreto del Ministro della Salute del 30 aprile 2020 come quelle superate le quali vi è un sovraccarico per le terapie intensive (30%) e per area non critica (40%).
Le Marche, al 30 marzo, hanno una occupazione delle terapie intensive per malati Covid-19 del 60%, e del 59% in area non critica. Soltanto il Piemonte presenta dati leggermente peggiori area non critica (ma migliori leggermente su terapie intensive), mentre la Lombardia ha dati peggiori per le terapie intensive (61%) ma migliori per i ricoveri non critici 52%.
Va relativamente meglio invece la situazione per l’Abruzzo, dove tuttavia le soglie critiche sono superate: 32% per terapia intensiva, 42% per area non critica.
La Sardegna è la regione con i dati migliori d’Italia: 16% l’occupazione delle terapie intensive, 13% area non critica.
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