ASCOLI PICENO – Riportiamo e pubblichiamo una nota stampa, giunta in redazione l’8 maggio, dal Comitato Civico “Ascolto e Partecipazione”.

Il giorno 6 maggio il Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini ha firmato 8 Ordinanze Speciali. La 3 è quella che comunemente è stata denominata “Ordinanza Ascoli”, ma essa in realtà è identificata nel titolo “Interventi di ricostruzione delle scuole del Comune di Ascoli Piceno”, ossia 11 scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado del Comune di Ascoli Piceno.

La prima cosa che colpisce è che si tratta dell’unica ordinanza in ambito regionale che riguarda un capoluogo di provincia con un numero così alto di scuole interessate. Altri comuni, sia della provincia di Ascoli che delle altre province marchigiane, hanno ultimato da tempo i lavori di adeguamento sismico e di ricostruzione.

L’ordinanza in questione è speciale perché introduce un “quadro derogatorio idoneo a sopperire alle criticità e urgenze, a ridurre i tempi di attuazione degli interventi, a regolare l’avanzamento delle attività e l’assegnazione delle risorse finanziarie”: inoltre, prevede la nomina di un Sub-commissario che si avvarrà di una struttura di supporto composta da “professionalità qualificate per il monitoraggio ed il supporto dei processi tecnici ed amministrativi di attuazione del complesso degli interventi”.

In buona sostanza una sorta di commissariamento del Comune di Ascoli Piceno che il Sindaco Marco Fioravanti camuffa sbandierando il merito di aver richiesto e ottenuto l’ordinanza in questione al fine di accelerare le procedure.

La realtà è assai ben diversa. C’è un documento che più dell’ordinanza stessa certifica in modo impietoso l’incapacità e l’irresponsabilità dell’amministrazione comunale attuale e soprattutto di quella precedente. Si tratta della Relazione Istruttoria all’Ordinanza Speciale del Comune di Ascoli Piceno firmata dal neo Subcommissario Gianluca Loffredo che abbiamo messo in evidenza nel nostro sito www.ascoltoepartecipazione.it.

Ne citiamo alcuni illuminanti passaggi: “la particolare criticità è legata al ruolo centrale delle scuole di ogni ordine e grado nell’ambito della rivitalizzazione della città di Ascoli; il sisma ha messo in luce l’alta vulnerabilità degli edifici che ospitavano le scuole richiamate in premessa, tutte inagibili”…. “la criticità è accresciuta dal progetto della logistica tesa all’individuazione di contenitori temporanei idonei ad ospitare gli alunni provenienti dall’edificio sottoposto a lavori“…”L’urgenza è oggettiva perché dipende solo dal tempo”…”l’urgenza è legata alla necessità di aumentare il livello di sicurezza sismica degli edifici scolastici in un ragionevole lasso di tempo, verrebbe da dire nel più breve tempo possibile”…”il tema della pericolosità si affianca a quello dell’esposizione e gli oltre 2000 alunni delle scuole del Comune di Ascoli la rendono ingentissima”.

Il documento in questione, che è del 30 aprile, stende un velo pietoso su tutte le approssimazioni, i ritardi, gli improbabili e fumosi project financing, le dichiarazioni irresponsabili, l’indifferenza ed anzi il dileggio riservati alle molteplici proposte e iniziative che erano state avanzate dal disciolto Comitato Scuole Sicure. Il tempo è scaduto da un pezzo. Anche per la falsa e vuota propaganda.


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