OFFIDA – Di seguito una nota stampa, giunta in redazione il 13 maggio, da Obiettivi Comuni per Offida.

Sembra imminente, nella frazione di Borgo Miriam, la realizzazione di una piattaforma della nuova tecnologia 5G su una proprietà privata. La notizia sta creando preoccupazione e allarmismo all’interno del quartiere più numeroso del nostro Comune. Il gruppo di “Obiettivi Comuni per Offida” è ancor più preoccupato per la mancata attività di prevenzione da parte dell’amministrazione comunale.

Non è mai stato fatto un “Piano Antenne” come previsto dall’assetto normativo nazionale (L.36/201, art. 8 comma 6 “i comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.”), perché?

Alcuni Comuni della vallata del Tronto hanno espresso, in consiglio comunale, parere negativo riguardo l’estensione sul proprio territorio della nuova tecnologia 5G, promuovendo soluzioni tecnologiche sicure e a basso impatto ambientale e sanitario, come il clabaggio al posto del wireless.

Altri Comuni si sono astenuti nell’autorizzare, asseverare e dare esecuzione a progetti relativi a nuove tecnologie che possano condurre ad un aggravamento delle condizioni di salubrità, in attesa di studi scientifici che dimostrino la non pericolosità del 5G per la salute delle persone e dell’ambiente. Tutto questo applicando il principio di precauzione sancito dall’Unione Europea.

L’amministrazione Comunale in proposito non ha messo in campo nessuna iniziativa, lasciando ai privati la possibilità di fare cassa. Della salute dei cittadini e dell’inevitabile deprezzamento delle unità immobiliari in prossimità dell’insediamento non interessa?

Nel 2018 ci siamo precipitati ad affidare il “Piano per la mobilità sostenibile”, mediante trattativa diretta, alla Leganet (società di servizi di Legautonomie con sede a Roma) per un importo di 18.910,00 euro e non abbiamo mai pensato di redigere un “Piano antenne”?

Abbiamo “investito” 18.910 euro per il “Pums”, piano obbligatorio per Comuni sopra i 100 mila abitanti, e non abbiamo ottenuto nessun finanziamento mentre Castignano (5.011,40 euro), Comunanza (20.790 euro), Montalto delle Marche (40.865,12 euro), Montefiore dell’Aso (23.275,77 euro), Roccafluvione (32.232 euro) e San Benedetto (46.370,50 euro), hanno ricevuto discrete somme. Programmare un “piano antenne” avrebbe permesso di prevenire critiche, salvaguardare salute ed economia. Forse stiamo chiedendo troppo?


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