ROMA – “È un decreto in parte diverso dal passato, perché guarda al futuro, guarda al Paese che si riapre ma allo stesso tempo non lascia indietro nessuno. Assiste, aiuta”. Così il premier Mario Draghi, in conferenza stampa, ha descritto il decreto Sostegni-bis  approvato dal Consiglio dei ministri dopo la riunione di ieri mattina, 20 maggio.

Ma per il presidente nazionale della Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, non è proprio così e lo si evince dalle sue dichiarazioni critiche e perentorie: “Decreto Sostegni-bis ? E’ un’altra delusione per le imprese. Solo elemosine. Nessun progetto organico. Nessuna condizione di effettivo rilancio per le imprese, ma solo e soltanto dei bonus che servono a ben poco, dopo mesi e mesi di grande crisi. Non vi è perfino alcun segnale sul piano del fisco, dove non vengono prorogate in maniera consistente la ripresa dei pagamenti fiscali, ne tantomeno ci si proietta verso una nuova rottamazione e, dunque, il superamento del cosiddetto pagamento entro il mese di maggio delle rottamazioni precedenti. Passiamo dagli aiuti alle imprese ai continui ammortizzatori, con rinvio anche dei periodi di licenziamento, per poi inserire norme che nulla hanno a che fare con la ripresa post-covid”.

“Dunque – aggiunge il presidente Finocchiaro –, ancora una volta assistiamo al palesarsi di tante misure a pioggia che però non servono a risolvere il vero problema di questo nostro Paese. Draghi deve necessariamente cambiare rotta, perché in questa maniera non ci sarà ripresa e non ci sarà occupazione, ma solo belle promesse che spesso vengono seguite da bacchettate o spesso da spinte in avanti di partiti di maggioranza che vogliono introdurre nuovo tassazioni come la tassa di successione. Siamo quindi a situazioni di grave e inaudito atteggiamento. Ecco perché noi di Confedercontribuenti – conclude il presidente nazionale Carmelo Finocchiaro – esprimiamo un giudizio assolutamente negativo perchè ancora una volta nulla viene risolto con questo decreto, ma ripeto vengono fatte solo erogazioni a pioggia che fra l’altro non risolvono minimamente i problemi delle aziende in crisi e in difficoltà”.


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