CASTIGNANO – Un libro che narra una storia della nostra terra. La storia di un ballo popolare da tramandare da generazione in generazione.

“Il saltarello nel Piceno: una storia da conoscere e tramandare – Guida all’apprendimento del Saltarello Piceno”.

Di seguito la presentazione dell’opera degli autori Tibor Cecchini, Fabrizia Latini e Marco Pietrzela.  

Nella nostra tradizione, la musica e la danza popolare sancivano momenti di festa e di unione, accompagnavano gli eventi più importanti della comunità l’alternarsi delle stagioni: il tempo della semina e del raccolto, la mietitura, la vendemmia, la raccolta delle olive. Allietavano il carnevale, i matrimoni o le feste di paese ma anche i festeggiamenti più solenni dedicati al culto religioso. Rappresentavano quindi un’occasione di aggregazione e condivisione di forte valore simbolico e identitario.

Il Saltarello come forma di danza tradizionale per secoli si è tramandata per imitazione, di generazione in generazione. Una danza tradizionale ovvero identitaria, caratteristica di un determinato luogo, propria di una comunità e perciò ben riconoscibile.

Oggi, purtroppo, il meccanismo di passaggio di consegne tra le varie generazioni si è inesorabilmente inceppato. Il Saltarello nel Piceno, come altrove, rischia di cadere in disuso se non si pone rimedio in qualche modo. Abbiamo ritenuto opportuno mettere “nero su bianco” i principali tratti fondamentali della tradizione che costituiscono la base di questo libro. Ciò è stato possibile grazie a un grande lavoro bibliografico di studio su fonti storiche di varia tipologia e grazie alla viva testimonianza degli anziani del posto e degli studiosi e appassionati che per anni hanno condotto ricerche sulla materia. Nello specifico abbiamo intervistato molti anziani della provincia di Ascoli Piceno da Arquata del Tronto a Castignano, da Montegallo ad Offida. Abbiamo correlato il tutto con documenti storici, articoli di giornale dell’Ottocento e numerose foto d’epoca tra cui ne spicca una molto interessante degli anni trenta dell’Archeoclub di Castignano in cui vi sono due contadini intenti a ballare il Saltarello in un’aia.

Un progetto assolutamente inedito di cui il territorio necessita per far luce su una tradizione davvero importante che purtroppo rischia di scomparire. Un lavoro sostenuto con convinzione dal Comune di Castignano e dal sindaco Fabio Polini.

La grafica è di Marco Zaini mentre la copertina è stata realizzata dall’artista Stefano Tamburrini.

Il volume sarà presentato in varie manifestazioni come nel Festival del libro di Venarotta o dall’Ecomuseo del Monte Ceresa di Roccaflluvione.


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