ASCOLI PICENO – La società bianconera presenta il nuovo direttore sportivo Fabio Lupo, il ds che ha preso il posto di Ciro Polito, collegato dalla sede Bricofer di Roma parla del suo ritorno ad Ascoli insieme al  patron Massimo Pulcinelli, la componente del Cda Roberta Pulcinelli, il presidente Carlo Neri, il vicepresidente vicario Andrea Di Maso, il vicepresidente Francesco Caffaro, il direttore generale Piero Ducci e il responsabile marketing/commerciale Domenico Verdone.

Per Fabio Lupo si tratta di un ritorno dopo l’esperienza in massima serie nella stagione 2005/06, il 56enne ha firmato un contratto fino al 30 Giugno 2023  che scatterà ufficialmente il 1° Luglio 2021. Ultima esperienza per lui in Serie B quella  con il Venezia allenato da Alessio Dionisi nel campionato 2019/2020.

La sua carriera da DS:  Giulianova (2003-2005) e Ascoli (per 3 mesi, venendo licenziato dal presidente Benigni il 10 novembre 2005.  Manfredonia (dal dicembre 2005 fino al 2007) e al Torino, dove rimane fino al 2009, passa poi circa tre mesi al Sorrento, riveste la carica di direttore generale del Bellinzona e dall’estate del 2011 è stato il responsabile del settore giovanile della Sampdoria fino all’estate del 2012. A novembre 2013 diviene il nuovo direttore sportivo della Juve Stabia, da cui si dimette ad Aprile 2014,  da agosto 2015 è consulente di mercato del Monopoli. Nel maggio 2016 diviene direttore sportivo del Teramo, il 22 giugno 2017 viene scelto come DS del Palermo, in B, venendo esonerato dopo 7 mesi da Zamparini.

“Faccio innanzitutto gli auguri al nostro leader Dionisi – le parole del patron dell’Ascoli Massimo Pulcinelli – poi faccio i complimenti alle squadre giovanili, l’under 17 e la Primavera che oggi hanno vinto, non siamo così scarsi. Do il benvenuto a Fabio Lupo, ho trovato in lui una persona a modo e acculturata con tanta esperienza nel calcio, ha umiltà e determinazione. Siamo alle prime cene del fidanzamento, strada facendo dimostreremo questa affinità pienamente, è stato il primo Ds scelto senza fretta a fine campionato. Conosce Ascoli e sa che servono giocatori da Ascoli che diano il 110 %, porterà da noi giocatori che vorranno fare la differenza. Abbiamo imparato ad essere umili al quarto anno dopo una salvezza serena e due difficili, c’è ancora lo stesso entusiasmo ma maggiore consapevolezza, so di aver fatto tanti errori. Il budget lo stiamo definendo in questi giorni, sarà simile a quello dello scorso anno ma saremo più scientifici cercando di evitare gli sprechi. Alcuni imprenditori locali si sono detti disponibili ad aiutarci, li ringrazio, anche questo fa ben sperare. Sabiri? Ci hanno chiesto lui e gli agenti di andare in Serie A, ci piacerebbe restasse un altro anno ma sente di dover fare il salto professionale ed andare in un campionato a lui più consono. Ci fa piacere sentire che ci sono richieste per i nostri ragazzi ma vogliamo tenerli per dare continuità”.

“Penso tutti i giorni a vendere l’Ascoli ma trovo ogni giorno nuove motivazioni – continua il proprietario del club bianconero – non è nel mio stile uscire da perdente, pur avendoci pensato siamo ancora qui per fare un grande campionato. Sulle giovanili ci riuniremo nei prossimi giorni, il Covid ci ha permesso di fare poco, è un mondo in cui mi sono cimentato poco in questi anni, più dei risultati mi aspetto che formano uomini e calciatori. Nei giorni scorsi ho conosciuto il dottor Marotta, è una persona splendida che si è mostrata disponibile a collaborare, anche se noi vogliamo collaborare non solo con l‘Inter ma con tutti. Siamo stanchi di soffrire, in più c’è stata la pandemia, faremo tesoro degli errori degli anni passati e lavoreremo con un approccio più professionale e costruttivo, ci aspettiamo risultati più importanti e di soffrire meno, io ho sempre i play off in testa, ma bisogna lottare ogni partita e su ogni palla. Non vogliamo fare la figura dell’agnellino ma grazie anche agli ascolani cecheremo di costruire una squadra più competitiva rispetto agli scorsi anni”.

“Ringrazio sentitamente il patron ed il direttore generale – afferma Fabio Lupo – ho passato tre mesi fantastici ad Ascoli, non solo sotto l’aspetto professionale ma anche sotto quello umano, sono sempre stato trattato benissimo, spero di essere all’altezza. Arrivo ad Ascoli con un sogno e una consapevolezza, il sogno è riportarlo dove l’avevo lasciato 16 anni fa, la consapevolezza invece è quella che i sogni si costruisco giorno per giorno, condividendo i sacrifici e il lavoro con la società. Bisogna rimanere con i piedi per terra lavorando giorno per giorno, serviranno abnegazione e sacrificio, la Serie B è ogni anno maledettamente affascinante per il suo equilibrio, puoi vincere o perdere in qualsiasi partita. A Venezia mi sono mosso come negli altri club in cui sono stato, mi piace fare calcio ed ho sempre voluto giocatori con fortissime motivazioni, chi rimarrà e chi arriverà dovrà essere orgoglioso di indossare la magia dell’Ascoli, deve essere per loro un’occasione straordinaria e non un passaggio come un altro. Con Andrea Sottil ci sentiamo due volte al giorno, valutiamo più opzioni, sarà un Ascoli targato Sottil soprattutto sulla determinazione e l’intensità, piano piano andremo a definire i profili dei giocatori che sono andati via e integrare quelli rimasti. Ho sempre detto che lo scorso anno l’Ascoli avesse un organico superiore alla sua classifica, la bravura di Sottil è avergli dato un’identità tecnico tattica molto deciso. L’Ascoli ha fatto una stagione importante dopo aver trovato una sua identità precisa, da lì dobbiamo ripartire”.

L’obiettivo? – continua il dirigente – E’ di scendere in campo in ogni partita per vincere, non si può guardare troppo in là altrimenti si rischia di scivolare, bisogna fare il salto di qualità sotto l’aspetto della mentalità, andiamo a giocarcela dappertutto. Dobbiamo fare battere forte il cuore. Il nostro sarà un mercato improntato a trovare la miglior soluzione possibile, la nostra fortuna è avere un allenatore come Sottil, dobbiamo ripartire da lui. I giocatori in prestito? Non abbiamo ritenute congrue le condizione per il riscatto. Brosco? Siamo ai saluti, ha fatto una scelta diversa rifiutando il rinnovo. Su Pucino il discorso è diverso, è stata la società a fare altre scelte non offrendo il rinnovo. Caligara? Sarebbe strano che il suo club non punti su un 2000 con le sue caratteristiche, nel calcio mai dire mai ma al momento è molto complicato riportarlo qui”.

“L’anno scorso abbiamo parlato di anno zero – il messaggio del direttore generale Piero Ducci,  – quest’anno possiamo ripartire in maniera positiva, il comandante sarà ancora Sottil che ha fatto benissimo, cercheremo di integrare con nuove proposte, sarà un progetto condiviso con Fabio, persona che conosco da tempo, un grande professionista. I risultati sportivi dovranno essere più gratificanti dello scorso anno, abbiamo il tempo di fare le cose in maniera pensata”.

“E’ importante vedere la presenza massiccia della società – le dichiarazioni il presidente Carlo Neri – fa vedere l’unione che c’è, saluto il nuovo direttore sportivo, una persona che ho conosciuto e che racchiude caratteristiche difficili da trovare, ha serietà, esperienza e voglia di dialogare”.


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