ASCOLI PICENO – Di seguito una nota stampa, diffusa il 23 giugno, dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno. 

Si è tenuta oggi, 23 giugno presso la Caserma “Colle San Marco”, sede del Comando Provinciale Ascoli Piceno, la cerimonia del 247° Anniversario della Fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.

Alla celebrazione, improntata, così come nel resto d’Italia, alla massima sobrietà per le note cautele correlate all’emergenza sanitaria da Covid-19, ha partecipato il Prefetto di Ascoli Piceno, Carlo De Rogatis.

La nascita della Guardia di Finanza risale al 1774, quando venne costituita la “Legione Truppe Leggere” per volere di Vittorio Amedeo III, Re di Sardegna. Fu il primo esempio in Italia di un Corpo speciale istituito per il servizio di vigilanza finanziaria ai confini, oltre che per la difesa militare.

Le Fiamme Gialle hanno scelto la data del 21 giugno quale ricorrenza annuale per celebrare la fondazione del Corpo, in ricordo della battaglia del solstizio che vide protagonisti i Finanzieri nel corso del primo conflitto mondiale.

Nel corso del suo intervento, il Comandante Provinciale Ascoli Piceno, Colonnello Michele Iadarola, ha, tra l’altro, sottolineato come il Corpo è fortemente chiamato a supportare il processo di rilancio del sistema produttivo del Paese, intercettando per tempo eventuali tentativi di infiltrazione o di ingerenza delle organizzazioni criminali nel tessuto imprenditoriale ed impedendo che i capitali di origine illecita vengano immessi nei circuiti dell’economia legale, attraverso la concessione di prestiti usurari o l’acquisizione di imprese in condizioni di difficoltà e vulnerabilità.

GDF: IMPEGNO “A TUTTO CAMPO”

CONTRO LA CRIMINALITA’ ECONOMICA ED ORGANIZZATA

Nel corso del 2020 i Reparti del Comando Provinciale Ascoli Piceno hanno eseguito oltre 11 mila controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché in totale 412 interventi operativi e 163 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.

Nel 2020 sono stati scoperti 7 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria (molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 16 lavoratori in “nero” o irregolari.

Sono state eseguite, inoltre, 21 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla denuncia di 8 soggetti per aver commesso reati fiscali.

Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di oltre 161 mila euro, mentre le proposte di sequestro ammontano a quasi 2 milioni di euro.

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

Nel corso del 2020 i Reparti piceni della Guardia di Finanza hanno dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

59 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 29 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e numerose deleghe svolte con la Corte dei conti.

Le frodi scoperte dai Reparti marchigiani in danno del bilancio nazionale e comunitario e nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, sono state pari a oltre 318 mila euro, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 27.

Sul versante erariale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per circa 3 milioni di euro ed accertate responsabilità amministrative a carico di 29 soggetti.

In materia di spesa previdenziale e assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente 53 controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e/o richiesta di prestazioni non spettanti per circa 318 mila euro.

Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’Inps sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare contributi indebitamente percepiti e/o richiesti ma non ancora riscossi per circa 280 mila euro, nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 22 soggetti.

In relazione al settore della spesa sanitaria, significativo è il dato riferito all’ammontare dei danni erariali accertati (oltre 1 milione di euro), a testimonianza di come il segmento operativo sia interessato da condotte oggetto di valutazioni tanto delle Autorità Giudiziarie penali quanto di quelle contabili.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato con proposte di sequestro di beni per un valore di oltre 25 milioni di euro a seguito di 11 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. 25 sono le persone denunciate. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 28 milioni di euro.

A oltre 247 mila euro ammontano, invece, i sequestri operati nei confronti di soggetti ritenuti responsabili del reato di usura.

Con riguardo alla prevenzione, i Reparti dipendenti hanno proceduto all’approfondimento di 46 segnalazioni di operazioni sospette.

Nel campo dei reati fallimentari, sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a circa 71 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 78 milioni di euro mentre ammontano ad oltre 247 mila euro sono sequestrati per reati bancari.

Nell’ambito della tutela del risparmio, sono stati sequestrati beni per un valore di circa 4 milioni di euro nonché proposte di sequestro per circa 13 milioni di euro.

In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 11 soggetti. Ammonta a oltre 820 mila euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.

Sono stati eseguiti, poi, 1.436 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore.

In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato oltre 13 interventi e dato esecuzione a 13 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro oltre 83 mila di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri.

2 sono stati i siti internet oscurati o sequestrati perché utilizzati per commercializzare on line merce contraffatta.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.

In tale contesto, sono stati denunciati 7 soggetti per il reato di frode in commercio e sottoposti a sequestro oltre 17 mila mascherine e dispositivi di protezione individuale ed oltre 11 mila confezioni di igienizzanti (venduti come disinfettanti).

1 soggetto è stato segnalati all’Autorità Giudiziaria per il reato di manovre speculative su merci per beni commercializzati al pubblico con ricarichi sproporzionati rispetto al prezzo di acquisto.

CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI VIA MARE

Il Decreto Legislativo 177 del 2016 e il Decreto del Ministro dell’Interno del 15 agosto 2017 hanno individuato la Guardia di Finanza come unica Forza di polizia responsabile dei servizi di ordine e sicurezza pubblica in ambiente marino.

Il controllo del territorio del mare per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra le diverse componenti operative del Corpo.

Nella decorsa annualità i Reparti dipendenti dal Comando Provinciale Ascoli Piceno hanno sequestrato complessivamente circa 4,5 chilogrammi di sostanze stupefacenti, arrestando un responsabile.

 


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