ASCOLI PICENO – Di seguito un comunicato stampa del comitato civico “Ascolto & Partecipazione” di Ascoli. L’organizzazione pone l’attenzione sui finanziamenti previsti per lo sviluppo delle zone di montagna, esponendo il timore che i soldi possano essere impiegati in progetti insostenibili.

Raccogliamo con interesse gli annunci che emergono dalla visita del Ministro Carfagna riguardanti le prospettate, nuove disponibilità finanziarie appannaggio dello sviluppo delle aree montane ed in particolare del comprensorio della Montagna dei Fiori.

Ci lascia tuttavia preoccupati il constatare come quei finanziamenti sembrino già indirizzati verso progetti impiantistici di cui si esaltano già le future prestazioni (c’è già un progetto dettagliato? Fatto da chi?), ma che appare pericolosamente sovradimensionato (ovovia con cabine da 8-10 posti), creando così il rischio di una probabile e subitanea debacle finanziaria, dati i conseguenti costi di gestione e manutenzione. Basti l’esempio della vicina Prati di Tivo per un ammonimento che non dovrebbe essere dimenticato.

Ci risulta peraltro che già lo scorso anno un nutrito gruppo di Maestri di Sci di Ascoli abbia veementemente messo in guardia gli amministratori competenti contro progettualità insostenibili, senza peraltro ricevere alcun riscontro dal CoTuGe.

Come già menzionato nel programma elettorale di “A & P”, e come ora (finalmente diremmo) auspicato anche dal PD ascolano, sarebbe piuttosto ormai tempo di far convergere quegli eventuali finanziamenti su un progetto strategico di montagna intesa come bene comune e come scrigno di beni comuni, cosa di cui nell’agire del CoTuGe finora non ci pare ci sia traccia.

Se è vero che i tempi stringono, è anche vero che una tale progettualità esiste già dal 2015, ed ha il nome di “Nuova Montagna dei Fiori” (https://www.dropbox.com/s/3uccflag9ct36dh/NuovaMontagnaDeiFiori_Presentazione_2016 0131_signed.pdfdl=0&fbclid=IwAR022742em0S9BCsxQ1p6XG70RkDNpbF7viejwQVXJ32YV IyeUamyoRX7Vg), una proposta che raccoglie contributi di un gran numero di associazioni (Italia Nostra, CAI, Gigaro88, Slow Food Marche e molte altre), docenti Unicam, il centro di ricerca Crea-ORA, eminenti geologi ed architetti, professionisti della neve, altri sport e così
via.

Sarebbe un buon punto di partenza per definire un programma di sviluppo consono, non predatorio, sostenibile e, niente affatto ultimo, partecipato dalla comunità che gravita attorno al comprensorio, in particolare qualora il CoTuGe si decidesse finalmente a costituire l’Organo Consultivo di cui peraltro gli stessi Maestri di Sci hanno chiesto formalmente la costituzione in una loro lettera l’anno scorso, andata come al solito apparentemente “dispersa” nei meandri del CoTuGe.

Non sprecate questa opportunità: ascoltate chi conosce la montagna e tutti coloro che ne hanno a cuore la giusta valorizzazione, ma anche il rispetto: assumete la decisione finale, come è giusto che sia, ma prima ascoltate e fate partecipare tutti alla costruzione di questo progetto.


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