ASCOLI PICENO – Con una nota inviata in redazione, i Disoccupati Piceni hanno espresso quanto segue: “Abbiamo forti dubbi sul PRRN, perché crediamo che mancano le vere riforme per ridurre le disuguaglianze e migliorare la coesione sociale. Ancora non vediamo le riforme strutturali. La prima, attesa da anni e adesso richiesta dall’Unione europea, è quella della giustizia: un processo giudiziario deve durare al massimo 12 mesi. A seguire ci aspettiamo che le risorse pubbliche destinate alle imprese devono essere elargite con la partecipazione dei lavoratori e delle comunità, la famosa ‘Cogestione alla tedesca’”.

Ancora: “Inoltre, rimane essenziale, garantire un occupazione dignitosa e ben retribuita per tutti, ed in mancanza di un lavoro, occorre un ammortizzatore modulato alla precarietà. Senza dimenticare per gli over50 senza lavoro, il salvagente civico: in sintesi il 50% dei posti liberati dai pensionamenti pubblici, devono essere riservati ai disoccupati over50”.

L’associazione prosegue: “Altro tema, purtroppo trascurato, è la vera e non ancora raggiunta, parità di dignità e valore tra lavoratori del settore privato e pubblico. Altro provvedimento che potrebbe aiutare l’occupazione, è la riduzione d’orario di lavoro, sostenuto dal vecchio slogan “lavorare meno lavorare tutti”. Ancora oggi, ci sono lavoratori che lavorano 12 ore giornaliere e altri totalmente disoccupati”.

Concludono i Disoccupati Piecni: “Le nuove opere pubbliche sicuramente creeranno nuova occupazione, ma in ogni caso, sarebbe il caso di stabilire quale opere sono prioritarie, per noi insieme alle infrastrutture logistiche, sono i tecnopoli e cliniche universitarie . Più volte abbiamo indicato le nostre proposte, finora tutte disattese, auspichiamo che prima possibile il Governo e il Parlamento approvi queste riforme”.


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