ASCOLI PICENO – Nuovo appuntamento ad Ascoli per la rassegna regionale di teatro classico, Teatri Antichi Uniti.

Il 22 e 23 luglio va in scena “Anfitrione” alle 21.30 al Teatro Romano. Protagonisti Debora Caprioglio e Franco Oppini
con Giorgia Guerra, Stefano Dilauro, Federico Nelli. Regia Livio Galassi, produzione Teatroper.

Fiorisce ora un altro Plauto, su un terreno frequentato. Ora, dall’Olimpo, scendono sul palco gli dei a divertirci e coinvolgerci con la spudorata beffa che solo una divina perversione può escogitare, a danno dell’ignaro Anfitrione di cui Giove ha preso l’aspetto per sostituirsi a lui nel talamo nuziale accanto alla bella Alcmena, protetto dalla sadica complicità di Mercurio che ha assunto le sembianze del servo Sosia. Ma quando Anfitrione ritorna vittorioso dalla guerra. E qui si scatena la sbrigliata fantasia di Plauto, magistralmente esaltata dal gioco dei doppi, degli equivoci, dello smarrimento di identità che ci conduce a contemporanee alienazioni. La trama si complica, si contorce, si arrovella fino al più esilarante, inestricabile parossismo che solo il “deus ex-machina” riuscirà felicemente a dipanare.

Mi accosto a questo Anfitrione con lo stesso spirito con cui ho curato i precedenti: rispetto del testo plautino – fa eccezione, naturalmente, la riscrittura pasoliniana de Il Vantone e quella partenopea de I Menecmi di Tato Russo – , ricostruzione delle sue pirotecniche lessicali reinventando – per quanto possibile – le sue godibili sonorità, uno snellimento della trama a favore di una più diretta comunicativa, un dinamismo gestuale e recitativo che ripercorre le feconde intuizioni che, nate da Plauto, attraverso la Commedia dell’arte sono giunte fino a noi. Uno scoglio non da poco la perdita di circa trecento versi, e nel momento più significativo della commedia: l’incontro dei due Anfitrioni. Aggrappandomi agli sporadici frammenti, mi sono applicato a intuire, più che nuovi dialoghi, l’esilarante alienazione che può nascere dall’incontro di tutti i doppi: quindi pochi efficaci dialoghi in funzione dell’analisi psicologica, della mimica, delle attese del pubblico, a descrivere teatralmente uno smarrimento di identità collettivo – purtroppo perduto. Sottolineo inoltre il cinico gioco di potere “di chi può”, che getta scompiglio e rovina nei destini umani; in Plauto tutto si risolve felicemente, nella vita invece Livio Galassi

Posto unico numerato, 15 euro. 12 euro ridotto under 25, over 65 anni, convenzionati vari .

I biglietti saranno disponibili presso:

  • Biglietteria Teatro Ventidio Basso 0736 298770, martedì – sabato 9.30 – 12.30 e 17 – 20
  • Biglietteria Teatro Romano 334 6634432
  • la sera di spettacolo dalle ore 20.30

in caso di maltempo l’organizzazione comunicherà un luogo alternativo, se possibile

Vendita online: www.vivaticket.com

 


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