SMERILLO – È calato il sipario sulla dodicesima edizione del Festival “Le Parole della Montagna”, kermesse culturale unica nel suo genere, che si è svolta dal 3 al 18 luglio principalmente a Smerillo, piccolo borgo del fermano, dove la bellezza dei panorami e l’atmosfera conviviale ha favorito lo scambio di idee e le relazioni interpersonali.

Un programma di alto livello culturale, con ospiti di grande caratura e una struttura che ha incoraggiato il dibattito culturale, grazie a un confronto personale con i relatori, hanno caratterizzato questo festival alternativo, organizzato da nove amici non professionisti del settore ma mossi dalla stessa passione e dallo stesso amore per la bellezza, che hanno messo insieme un programma di eventi strettamente connessi l’uno all’altro da un filo conduttore, che è stata la parola d’ordine di questa edizione: respiro.

Tanti i momenti emozionanti, a partire dall’incontro con il Cardinale Matteo Zuppi alla cena sotto le stelle conclusasi con un concerto in tributo a Franco Battiato; dal ricordo di Marco Stortoni alla conversazione, ricca di spunti di riflessione, fra l’alpinista Simone Moro e l’apneista Mike Maric; dalle considerazioni sul primo e ultimo respiro con l’ostetrica Verena Schmid e il tanatologo Padre Guidalberto Bormolini allo spettacolo con Neri Marcorè; dalla presenza del teologo Vito Mancuso, ospite dell’anteprima a Monteleone di Fermo, a quella del premio Oscar Giuseppe Cederna a Montefalcone Appennino, altro borgo coinvolto nella manifestazione.

Sold out, consensi e ampia partecipazione di pubblico, dunque, sia a Smerillo che negli altri due piccoli borghi del Fermano coinvolti, cioè Montefalcone Appennino e Monteleone di Fermo, a conferma del fatto che la cultura può davvero ripartire dai piccoli borghi, dove il turismo culturale sta divenendo un’importante occasione di rilancio di un territorio ferito dalle vicende degli ultimi anni.


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