ANCONA – Ripartono gli investimenti e le assunzioni nell’artigianato con dipendenti delle Marche. Ottimismo sia tra le imprese sia tra i lavoratori del settore per la seconda metà dell’anno.

È quanto emerge dalla consueta indagine sul campione delle 600 aziende selezionate dall’Ente Bilaterale Artigianato Marche (Ebam) tra i suoi 10.787 iscritti. Nel primo semestre 2021, gli investimenti, dopo il crollo del semestre precedente, passano dal 7,0% al 16,8%. Mentre sul fronte assunzioni, i casi di imprese con diminuzione dell’organico risultano meno frequenti di quelli con organico in aumento, come avveniva negli anni precedenti la pandemia. Il saldo tra ingressi e uscite di addetti è tornato largamente positivo: + 80 unità; era negativo pari a -7 unità nel semestre precedente.

“L’analisi del primo semestre del 2021 restituisce un po’ di ottimismo all’economia della regione – afferma Luciano Ramadori, presidente Ebam –. Certo tornare ai livelli pre-crisi pandemica non è facile, ma i segnali ci sono tutti e questo ci dice che dobbiamo continuare a sostenere le imprese artigiane come fatto finora per consentire loro non solo di resistere, ma di tornare a crescere”.

L’INDAGINE

Entrando nel dettaglio dell’analisi, il primo semestre del 2021 segna un deciso alleggerimento della crisi da pandemia per l’artigianato con dipendenti delle Marche. La congiuntura – il confronto con il semestre precedente – è migliorata sensibilmente soprattutto per le imprese artigiane più strutturate in termini di addetti. Con uno sguardo ai settori, l’artigianato dei servizi registra una prevalente diffusione della condizione di stabilità, quello delle manifatture si caratterizza per una più forte polarizzazione tra casi di aumento (22,3%) e di diminuzione (29,7%). Tra le attività manifatturiere, la congiuntura è favorevole solo per la meccanica delle lavorazioni metalliche e dei prodotti diversi dai macchinari dove il 40,3% delle imprese registra un miglioramento dell’attività produttiva, e solo per i servizi alla persona (era la situazione peggiore nel semestre precedente) con il 22,2% delle imprese che registra un aumento dell’attività e il 12,5% che registra una diminuzione. In tutti gli altri settori, i casi di peggioramento prevalgono ancora su quelli di miglioramento. Le situazioni più problematiche sono ancora quelle dei settori della moda e del legno e arredo; in particolare, nel tessile-abbigliamento la condizione di peggioramento dei livelli di attività produttiva coinvolge il 60% delle imprese. Tra le attività artigiane di servizio, la condizione più difficile è quella della ristorazione dove il 48,6% delle imprese registra attività in calo.

L’ACCESSO AL CREDITO E GLI INVESTIMENTI

Le condizioni di accesso al credito sono valutate più spesso in miglioramento che in peggioramento in 5 settori sui 12 considerati. Nel primo semestre 2021 riprende decisamente la diffusione degli investimenti, dopo il crollo del semestre precedente, passando dal 7,0% al 16,8%. La ripresa è generalizzata ma riguarda con maggiore intensità la meccanica della produzione di macchine e attrezzature, dove l’attività di investimento ha riguardato quasi un terzo delle imprese (il 32,4%). Nella composizione degli investimenti, i più diffusi sono sempre quelli in macchine e impianti (riguardano il 50,6% delle imprese che hanno investito); seguono attrezzature e utensileria (41,8%) e poi investimenti in tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT: 21,5%). È cresciuta decisamente la diffusione degli investimenti in immobili (da 7,1% a 12,7%), aspetto quest’ultimo che sembra indicare una fiducia crescente nella ripresa.

L’OCCUPAZIONE

“Dall’analisi risultano in miglioramento anche le condizioni dei lavoratori – sottolinea il vice presidente Ebam, Giuseppe Santarelli –. I casi di imprese con diminuzione dell’organico risultano meno frequenti di quelli con organico in aumento, come avveniva negli anni precedenti la pandemia. Il saldo tra ingressi e uscite di addetti è di + 80 unità; era -7 unità nel semestre precedente». Il maggior saldo positivo tra ingressi e uscite, rileva l’indagine, lo registra il settore calzature e pelletterie seguito da macchine e attrezzature. Il dato più negativo è quello del tessile-abbigliamento. La dinamica delle ore lavorate registra un saldo positivo tra casi di aumento e diminuzione solo per tre settori: alimentari, lavorazioni-produzioni in metallo e servizi alle imprese; la diffusione del lavoro straordinario resta bassa (12,3%) ma cresce rispetto al semestre precedente; raggiunge la diffusione massima ancora una volta negli altri servizi, dove coinvolge circa un terzo delle imprese. Il ricorso al lavoro straordinario raggiunge quote rilevanti anche nelle lavorazioni e produzioni metalliche (27,9%).

Per la seconda metà del 2021 le previsioni sono orientate in positivo: sia in termini di imprese sia in termini di addetti. La dinamica del saldo tra casi di miglioramento e di peggioramento sembra destinata a riportare a fine anno la situazione congiunturale agli equilibri precedenti la pandemia. Per la seconda metà del 2021 si attende un miglioramento più marcato per i servizi (22,1% in aumento contro 10,8% in diminuzione). Nelle manifatture, i casi di aumento dell’attività sono attesi equivalere di fatto a quelli di diminuzione (20,2% contro 19,9%). Il tono positivo delle previsioni si estende ai mercati nazionali e internazionali. La cautela consueta nelle previsioni di investimenti non nasconde il pur moderato ottimismo che interessa le previsioni formulate dalle produzioni calzaturiere (16,7% di imprese) e del legno-mobile (19,6%).

La direttrice dell’Ente bilaterale, Cinzia Marincioni, sottolinea: “Gli indicatori considerati mostrano che l’artigianato regionale sta riportandosi sui livelli di attività precedenti la pandemia, che potrebbero essere raggiunti già con la fine dell’anno. Gli indicatori considerati mostrano che l’artigianato regionale sta riportandosi sui livelli di attività precedenti la pandemia, che potrebbero essere raggiunti già con la fine dell’anno. Ora attendiamo la relazione del secondo semestre 2021, che avremo disponibile a febbraio 2022, per poter confermare il trend di ripresa. Ciò significherebbe anche che le Marche sono riuscite ad agganciare la crescita generale che è già stata prevista per l’Italia. Questo darebbe ulteriore slancio all’attività delle nostre imprese. Intanto i dati analitici ed il dossier completo è stato pubblicato in forma integrale sul sito Ebam”.


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