ASCOLI PICENO – Oltre duemila partecipanti tra camminatori e curiosi, più di 200 bimbi, ragazzi e adulti per le attività inclusive, dieci comuni dell’Appennino riscoperti e “attraversati”, tredici artisti ed eccellenze del territorio chiamati a raccolta e 40 professionisti alla guida della macchina organizzativa e strategica.

I numeri del Festival dell’Appennino 2021 raccontano un viaggio avvincente e appassionato nelle aree più interne del Piceno. Sotto la guida di Bim Tronto e Mete Picene e con la direzione artistica dell’associazione Appennino Up, questa edizione è riuscita nell’intento iniziale di rigenerare e valorizzare i luoghi più intimi e suggestivi del territorio anche attraverso tre tappe sperimentali di turismo inclusivo a cura di Mete Picene nell’ottica di un’accoglienza e una riscoperta dell’Appennino cucita su misura di ogni esigenza, anche quella più speciale.

Otto tappe che dal 27 giugno al 3 agosto hanno percorso dieci comuni proponendo una combinazione di escursioni, racconti, tradizioni, eccellenze, cultura e grandi spettacoli. La kermesse quest’anno ha voluto sposare un’ottica inclusiva e sostenibile, cara a Mete Picene e al Bim Tronto, che ha acquisito il marchio del Festival.

“Sono orgoglioso di questa edizione del Festival e del valore apportato dall’ente che presiedo nonché da Mete Picene”, spiega il presidente del Bim Tronto Luigi Contisciani in chiusura del Festival. “La proposta delle tappe inclusive, senz’altro sperimentale e perfino coraggiosa di questi tempi in cui la sicurezza viene prima di tutto, ha riscosso molto apprezzamento e partecipazione nelle famiglie, segno che la direzione intrapresa è quella giusta. Già da settembre ci siederemo per pensare alla nuova edizione che, lo annuncio fin da ora, farà tesoro delle contaminazioni del 2021 mirando tuttavia a recuperare le antiche tradizioni e allargare la visione a 360 gradi. Occorre consolidare un dialogo già ben avviato nelle aree interne aprendoci ai luoghi e alle comunità dell’intero Appennino centrale”.

Una grande rete itinerante composta, di fatto, da un ente pubblico, molte realtà del terzo settore, imprese e produttori locali, artisti e naturalmente la comunità, è stata capace di disegnare un cammino lungo il nostro Appennino a sostegno dell’economia locale, della comunità, della ricostruzione di un’identità culturale e, naturalmente dell’inclusione sociale.

Nel corso di poco più di un mese, il Festival ha toccato i territori di Montalto Marche, Venarotta, Palmiano, Roccafluvione, Comunanza, Montemonaco, Montegallo, Acquasanta Terme e Arquata del Tronto, con la direzione artistica di Appennino Up, la guida e la direzione di ogni escursione di Tito Ciarma e Nico Orsini, professionisti iscritti al Collegio Guide Alpine delle Marche e l’apporto dell’impresa sociale Comete, di Decathlon San Benedetto del Tronto e Sibillini Experience per la programmazione delle attività sportive e accessibili. La kermesse ha voluto anche valorizzare il “Made in Piceno” grazie alla presenza dei produttori, delle attività locali e del Food Truck della Cooperativa di Comunità dei Sibillini con i presidi Slow Food.


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