MONTEGIORGIO – A Montegiorgio nel pomeriggio di ieri 6 agosto, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, insieme agli assessori regionali Francesco Baldelli e Guido Castelli ha incontrato i sindaci del fermano per fare il punto sullo sviluppo infrastrutturale del Fermano dalla Monti-Mare alla Mezzina, arterie strategiche per dare ossigeno alle imprese del territorio e risposte attese da anni. L’apertura dei lavori è spettata al deputato Mauro Lucentini dopo i saluti del sindaco della cittadina Michele Ortenzi.

Stiamo lavorando per cercare di dare risposte ai territori – così il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli – pur rimanendo sempre in una logica prudenziale, ma con un ordine di priorità chiaro rispetto a quelle che sono le carenze infrastrutturali a cui dobbiamo mettere mano, per fare in modo che le incompiute non restino tali, recuperare risorse laddove possono essere trovate e dotare il territorio di quelle interconnessioni la cui carenza può precluderne lo sviluppo. La Monti-Mare è un’opera strategica sulla quale stiamo lavorando, anche rispetto alle possibilità di finanziamento legate al Pnrr sisma. Sono in corso interlocuzioni continue con i Ministeri, Anas e le autorità competenti sia per quanto riguarda il grande progetto della Mezzina, sia per la possibilità di prolungare la Pedemontana sia a sud che a nord dell’attuale tratto Fabriano – Muccia, che potrebbe essere un freno per lo spopolamento e una iniezione di fiducia e rilancio per le aree che sono state colpite dal sisma. C’è poi anche in ballo l’ipotesi di terza corsia dell’A14, rispetto alla quale sono in corso delle valutazioni. Abbiamo chiare quali sono le priorità e sono quelle che continueremo a presentare in tutte le sedi per tentare di non perdere canali importanti che nei prossimi anni potrebbero aprirsi”.

Comprendo le esigenze dei sindaci – ha sottolineato Baldelli – in quanto in precedenza sono stato un sindaco che ha avuto problemi similari, riguardanti la viabilità stradale. Per questo ribadisco come occorra una visione unitaria delle infrastrutture, visione cui stiamo lavorando. Una visione purtroppo mancata alla regione Marche sino al recente passato, poiché si era sempre e solo proceduto con interventi spot che non hanno risolto il gap infrastrutturale di molti territori ed anzi lo hanno aggravato. Per evitare tutto ciò, nel Masterplan per le infrastrutture della Regione Marche, approvato dalla giunta regionale alcune settimane fa, abbiamo indicato quello scheletro infrastrutturale che sarà in grado di superare l’isolamento di cui soffrono numerosi territori marchigiani, con l’obiettivo di collegarli alle principali infrastrutture di mobilità già esistenti. Per raggiungere questo importante obiettivo, il gioco di squadra è fondamentale, soprattutto per non commettere gli errori del passato. Fondamentale è anche concentrarsi sulla Mare-Monti, per la quale già stiamo stanziando importanti risorse, mentre per il suo completamento – sin da subito – vorremmo proporre di sfruttare le risorse destinate alle Infrastrutture nell’area del cratere, non dimenticando la Mezzina che è strada provinciale dall’enorme potenzialità intervalliva e di collegamento tra strade statali, dalla strada Ss 77 alla Salaria. Per questo abbiamo richiesto a Ministero e Anas che detta arteria possa essere considerata strada di rilevanza nazionale. Questo tratto di viabilità, importante anche per interconnettersi alla rete ospedaliera, risulta finanziariamente particolarmente oneroso ma ciò non deve scoraggiarci”.

Sulla stessa scia Castelli nell’affermare che la “strategia è quella di partire e sviluppare la programmazione per poi intercettare i depositi dove sono collocate le risorse. Le Marche nel rispetto della loro declassificazione in aree di transizione e quindi in una condizione di svantaggio riconosciuta porterà un aumento del 76% delle nostre risorse che potremmo utilizzare nella nostra programmazione. C’è un ulteriore impegno da parte della Regione di aggiungere dotazioni finanziarie importanti per l’ultimazione dell’ospedale di Fermo attraverso l’acquisto delle dotazioni sanitarie pari a 30 milioni perché le infrastrutture sono correlate al sistema sanitario in quanto ci sono patologie tempo-dipendenti che impone di fornire al paziente l’intervento più adeguato attraverso la copertura delle distanze in tempi certi pena l’aggravamento del rischio clinico del paziente con responsabilità da parte dell’Amministrazione.”

Soddisfatti i sindaci intervenuti per il modus operandi da parte del presidente Acquaroli e di tutta la giunta nell’interfacciarsi con loro e ascoltare le esigenze dei territori marchigiani. 


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