ANCONA – Zero piogge e afa, ma anche difficoltà a reperire manodopera per le aziende vitivinicole che si apprestano nelle Marche ad una vendemmia anticipata.

“Meno produzione e costi più alti per mantenere gli alti standard di qualità dei vini marchigiani – riferisce Coldiretti Marche – Sarà una vendemmia di Ferragosto quella che si preparano ad affrontare le aziende vitivinicole delle Marche”. Al via dunque dai primi giorni della prossima settimana la raccolta dei grappoli nei vitigni precoci come pinot, chardonnay e sauvignon mentre per gli autoctoni Verdicchio, Bianchello, Pecorino e Passerina si parla dei primi di settembre”.

“Quello in corso – lamenta Coldiretti – è un anno talmente secco come non si ricordava da decenni. Gli enologi hanno stimato che una primavera senza precipitazioni come quella dei mesi scorsi non si registrava da 60 anni”.

Per il comparto vitivinicolo che, in regione, “vale oltre 60 milioni di euro”, si spera in qualche precipitazione nel momento finale della maturazione, e a temperature più miti.

“Con i caldi attuali – aggiunge Coldiretti – le aziende saranno costrette a vendemmiare la mattina presto o la sera tardi e ad adottare soluzioni di refrigerazione per non far perdere ai grappoli appena raccolti qualità, aromi e profumi”.

C’è poi il problema del reperimento della manodopera legato alla situazione sanitaria. A livello nazionale, la Coldiretti ha chiesto al Ministero degli Interni un intervento per prorogare i permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti in Italia che altrimenti sarebbero costretti a tornare nei rispettivi Paesi lasciando le aziende alle prese con una vendemmia a ranghi ridotti. Nelle Marche sono circa 5 mila stranieri al lavoro in campagna, quasi un terzo degli operai agricoli a tempo determinato.


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