ASCOLI PICENO – “La Scuola Secondo me”. Potrebbe essere il titolo di un libro, ed esprime nei fatti un desiderio recondito, un sogno, un obiettivo spesso coltivato da chi vive la scuola.

Nasce da questa semplice frase “La festa della Scuola”, un evento culturale organizzato dal professor Massimo Arcangeli, docente ordinario di Linguistica italiana presso l’Università di Cagliari e responsabile dell’associazione La Parola che non Muore, in collaborazione con l’associazione La Voce della Scuola del Prof. Diego Palma.

La Festa della Scuola, aperta alla partecipazione di tutti e di cui è in preparazione il sito (www.lafestadellascuola.it), si terrà il 1°, il 2, il 3 settembre ad Ascoli Piceno.

Una breve intervista sui temi della manifestazione con il Prof. Diego Palma.

 La Festa della Scuola, perché ad Ascoli Piceno?

La risposta è semplice, perché Ascoli è un connubio tra arte, cultura, architettura ed enogastronomia, lo scrigno di una storia plurimillenaria che appartiene ad una regione ricca di eccezionalità. Così è definita la città di Ascoli Piceno, novella candidata all’ambito titolo “Capitale Italiana della Cultura 2024”. Quale migliore location per una festa che nasce con l’intento di mettere al centro la scuola?

Cosa vi ponete di fare con la manifestazione?

Il nostro principale obiettivo, perché la scuola esca dal suo isolamento, è di progettare la scuola di domani partendo dai problemi del presente, di lavorare tutti insieme per la ricostruzione di un sistema scolastico che valorizzi il lavoro degli insegnanti, che ne riconosca e ne salvaguardi la professionalità, che metta in primo piano i nostri ragazzi e le nostre ragazze. Una scuola unilaterale, separata dalle vite dei giovani, ne favorisce la dispersione; una scuola che coinvolga attivamente gli studenti al fine di contribuire a migliorarla li richiama invece a sé, e quegli studenti così non si perderanno (né oggi, a scuola; né domani, all’università o nel mondo del lavoro). Solo così si può puntare seriamente a una scuola che, anziché essere considerata un costo, possa rappresentare per lo Stato italiano, come per qualunque nazione abbia a cuore l’istruzione, la formazione e l’educazione alla cittadinanza, il suo più grande investimento. Una scuola che riparta dalla cultura, il vero capitale da tutelare e incrementare.

I temi al centro della manifestazione: precariato; docenti “ingabbiati”; trasparenza, sicurezza, programmazione e dispersione scolastica.

Qualche anticipazione sul programma ed ospiti?

Possiamo anticipare che parteciperanno all’evento senatori e deputati che hanno dimostrato sempre molta attenzione al tema, e poi associazioni, gruppi e coordinamenti di docenti e del mondo della scuola, i rappresentanti delle maggiori sigle sindacali. Abbiamo invitato anche il Ministro dell’Istruzione per la serata di premiazione dell’alunno e del docente dell’anno. Sarà quella l’occasione anche per lanciare il premio letterario “La festa della Scuola” e altre importanti iniziative


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