ASCOLI PICENO – Nel quinto anniversario del terremoto, sarà disponibile in libreria dal 24 agosto “Sulle tracce dell’Appennino”, il nuovo libro sulle conseguenze del sisma nell’Appennino che cambia, opera del collettivo di ricerca “Emidio di Treviri”, edito dalla casa editrice Il Bene Comune, che sarà presentato il 2 settembre a Fornara di Acquasanta (AP), all’interno della Scuola #5 – Prospettive critiche in salita.

“Emidio di Treviri” è un gruppo di ricerca sul post-sisma dell’Appennino centrale (il nome è un omaggio laico a sant’Emidio, governatore dei terremoti) composto da ricercatori, professioniste e attiviste, professori, accademici, disegnatori, grafici, riunitisi a partire da una call to action diffusa durante le scosse del 2016-2017. Il suo percorso di ricerca-azione trova un primo momento di restituzione con la pubblicazione di “Sul Fronte del Sisma” (2018) e prosegue attualmente con il focus su alcuni temi specifici. È autore di numerosi saggi scientifici, fanzine, mostre e documentari (“Le terre di tutti”, 2019); ha organizzato campagne informative, assemblee pubbliche, scuole popolari di formazione, convegni e percorsi di lotta per il diritto a decidere nel cratere dell’Appennino.

La pubblicazione di questa curatela è parte del percorso per la costruzione dal basso di un archivio autonomo di lavori indipendenti sulle conseguenze del sisma, della gestione emergenziale e della lentissima ricostruzione, il cui primo passo è stata la prima edizione del premio di laurea dedicato alla memoria di Massimo Dell’Orso, che ha premiato la migliore ricerca che ha affrontato il tema delle trasformazioni sociali nel post-sisma. Nonostante l’intensità, l’ampiezza e la gravità del fenomeno, dopo cinque anni continuano a latitare fondi, risorse e volontà politica per strutturare programmi di ricerca pubblica sulle conseguenze sociali del terremoto ed è ancora la ricerca autorganizzata e dal basso l’unica capace di produrre letture sui processi sociali che stanno interessando il cratere. Indagare i processi di trasformazione che hanno interessato le aree colpite dal sisma del 2016- 2017 è una sfida che richiede di estendere lo sguardo oltre la frenesia del periodo emergenziale e di assumere, quindi, una prospettiva transdisciplinare per provare a ricostruire le coordinate socio-culturali, economiche e politiche che determinano le fragilità di un territorio. I lavori scientifici, che spaziano dalla geografia alla sociologia, dalle tecniche costruttive all’antropologia, rappresentano l’apice di una conoscenza stratificata, che indica la necessità di mantenere alta l’attenzione critica non ai fini della sola denuncia, ma per attivare processi di produzione e condivisione di sapere critico e riflessivo, strumento propositivo per la trasformazione della realtà.

Per informazioni e contatti: www.emidioditreviri.org / [email protected]

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