ASCOLI PICENO Ultimo giorno ad Ascoli Piceno per la Festa della Scuola, un evento culturale organizzato dall’associazione “La Parola che non muore”, in collaborazione con “La Voce della Scuola”. Un evento ricco di appuntamenti e di spunti di riflessione, cui hanno preso parte docenti, studenti, famiglie, gruppi di coordinamento e associazioni di categoria, sindacati, giornalisti e rappresentanti della politica e la cui partecipazione era aperta a tutti. Un’ occasione per confrontarsi e progettare la scuola di domani, partendo dai problemi del presente e lavorando insieme per la ricostruzione di un nuovo e più efficiente sistema scolastico.

Il programma dell’ultima giornata, venerdì 3 settembre:

Palazzo dei Capitani del Popolo, Sala della Ragione

L’organizzazione, la programmazione, le sfide didattiche

Ore 10.30 Una politica per la scuola. Didattica, formazione, programmazione. Tavola rotonda. Ella Carmela Bucalo (Fratelli d’Italia, deputata), Flora Frate (Gruppo Misto, deputata), Bianca Laura Granato (L’Alternativa c’è, deputata), Riccardo Nencini (Psi, senatore, presidente VII Commissione Permanente “Istruzione pubblica e beni culturali”), Mario Pittoni (Lega, senatore, vicepresidente VII Commissione Permanente “Istruzione pubblica e beni culturali”)

Modera Valentina Santarpia (“Corriere della Sera”)

Ore 11.30 Rosanna Fanzo, La musica a scuola. Una rivoluzione endogena

Un mosaico orfano di molte tessere: questa l’immagine d’insieme che emerge osservando l’offerta formativa riguardante la musica nei diversi gradi d’istruzione. Non tessere perdute, ma tessere mai allocate. Ci siamo preoccupati di difendere le classi di concorso e non ci siamo adoperati per mettere al mondo l’unica azione necessaria che avrebbe cambiato le sorti della questione: la condivisione reale di senso tra gli attori della scuola. L’obiettivo più autentico che un musicista-docente dovrebbe avere l’obbligo di perseguire è insegnare che l’ascolto è un’intenzione. L’ascolto è uno spazio in cui ci concediamo la possibilità di essere. L’ascolto produce bellezza. La bellezza è un incontro potente, al punto da farci sentire in costante contatto con le nostre forze e in comunione con l’universo. “Sono qui e ti ascolto”: è la condizione che percepiamo di aver trovato quando stabiliamo rapporti autentici di amicizia, di coppia, di crescita. Quando ci scopriamo educatori. Quando ci scopriamo genitori. Quando ci scopriamo famiglia. La musica può descriverci, sa “metterci su pentagramma”: è in grado di generare un ritmo simile a quello del nostro respiro e dei nostri pensieri. La musica rassicura l’essere umano. La musica può sostenerci nell’affrontare la complessità del nostro divenire, ci dimostra che “si può fare”. La musica è dotata della capacità di farci da specchio. Ci aiuta ad accorgerci che siamo interi. Ci permette di capire che il nostro intero è fatto di parti che convivono, emergono a turno, a volte sono in conflitto ma spesso s’intendono e si sostengono, crescono con tempi diversi ma maturano, desiderano essere ascoltate. Dobbiamo convincerci che siamo “orchestre”.

Ore 12.00 IdeaScuola. La scuola in sicurezza. Tavola rotonda. Rocco Davide Guerra, Alessandro Ferretti, Luigi Moccia, Vincenzina Salvatore

Coordina Stefania Sambataro

Ore 12.30 Clorinda Razzino, Un incontro tutto “speciale”

Tutto ha avuto inizio nell’anno scolastico 2016-2017, quando Marco è stato iscritto alla prima classe di una scuola di Vasto. Ero appena rientrata dalla maternità, la mia bimba aveva pochi mesi, e io fui assegnata a quella classe. Il primo giorno lo ricordo come fosse ieri. Tutti i bambini erano in fila ad attendere di entrare. Marco, accompagnato dalla mamma, era in un angolo che si dimenava. Entrano tutti i bambini, prendono posto, ma Marco no: resta impalato davanti alla porta, con la mamma che a fatica lo sorregge. Urla, piange. Io mi avvicino e il primo approccio è catastrofico: Marco mi dà uno schiaffo fortissimo, facendomi cadere gli occhiali. Li raccolgo da terra con molta tranquillità, e dico alla mamma di lasciarlo. Prendo quindi la mano di Marco, ma il bambino era molto agitato e spaventato. Così, in accordo con una collega, lo portiamo in un’auletta adiacente alla classe. Proprio lì avverrà un piccolo, grande miracolo….

Ore 13.00 Premiazioni

Lancio del premio letterario La festa della Scuola. Premiazioni per il miglior progetto didattico sperimentale. Premio all’insegnante dell’anno. Premio per giovani “speciali”

Coordina Corrado Zunino (“la Repubblica”)

Premia Lucia Albano (Fratelli d’Italia, deputata)

Palazzo dei Capitani del Popolo, Sala della Ragione

Tutela del territorio, professione insegnante, didattica a distanza

Ore 15.00 Le piccole associazioni sindacali a supporto territoriale. Tavola rotonda. Davide Lercara, Adele Sammarro e Francesco Tulone (Confasi Nazionale), Antonio D’Ascoli e Giacomo Vitale (Adesso Scuola)

Modera Massimiliano Bellavista

Ore 15.30 Antonio De Nigris, Roberta Falagiani Benini, Carmelo Ficara, Renato Imbriani, Angela Loritto, ANAPS. Professione insegnante: il merito e l’esperienza didattica a distanza

Modera Giulia Menzietti

Il 20 maggio 2021 è stato firmato il Patto per la scuola. È un documento molto importante e ben strutturato, ma ci chiediamo quanti lo abbiano letto bene e fino a che punto ci sia la volontà di applicarlo. «Il Paese ha la responsabilità di superare l’emergenza in atto con una visione strategica in grado di affrontare le molteplici sfide per la ripresa, con la consapevolezza che il futuro dell’Italia sarà nelle mani dei giovani che oggi frequentano le nostre scuole […]. Le risorse europee, a partire dal Next Generation EU, rappresentano l’occasione per rilanciare la centralità della scuola per il Paese. Oggi il sistema educativo italiano è chiamato ad una sfida straordinaria: valorizzare come opportunità di profonda innovazione l’esperienza vissuta da tutta la comunità educante durante il periodo pandemico. Un nuovo modello culturale è la base di una nuova organizzazione del lavoro nelle scuole e di ogni capacità di utilizzare l’innovazione tecnologica per il miglioramento del benessere collettivo. Diviene indifferibile rilanciare il sistema scolastico, compresi Convitti, Educandati Nazionali, CPIA [Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti], e affrontare in maniera organica e strutturata i temi della formazione iniziale, del reclutamento, della formazione in ingresso e in servizio e della valorizzazione della professionalità di tutto il personale della scuola, ivi compreso il personale educativo». Più volte, in altri punti del documento, viene sottolineata l’importanza dell’istruzione e della formazione, ma sono parole al vento: in concreto non è stato fatto, salvo demonizzare la DAD come punizione per chi non potrà esibire il green pass. A non tenere in considerazione i primi mesi del 2020, quando l’intero paese si è fermato, allibito e preoccupato di fronte a una situazione cui non era preparato, nonostante la didattica online rappresenti una realtà quasi ventennale (ma pressoché ignorata nel mondo scolastico) molte decisioni non sono state prese sebbene si potessero prendere per evitare il protrarsi delle chiusure scolastiche. Abbiamo scuole utilizzate solo in parte e scuole dismesse dato il calo demografico, perché non si è intervenuti con investimenti sull’edilizia scolastica, aumentando il numero dei locali disponibili e riducendo gli alunni per classe? Sono stati buttati al vento migliaia di euro in banchetti inutili e finiti in disuso, in inutili scuole estive, in organico Covid, e si doveva invece investire nell’assunzione mirata per titoli e servizio per dare un organico stabile alle scuole, agli alunni e alle famiglie. E per la formazione? Dove sono gli investimenti mirati ed efficaci per imprimere la spinta innovativa alla scuola sbandierata come motore propulsivo della società del futuro? I risultati INVALSI sono l’esito di una didattica di emergenza in cui, chi avrebbe dovuto, non ha saputo predisporre per tempo un piano di formazione adeguato. Una didattica innovativa che può divenire la molla per un rinnovamento del sistema scolastico, sollecitando l’introduzione di nuove modalità di insegnamento, la revisione dei criteri di valutazione (ma non due mesi prima degli scrutini) e altri parametri e interventi da prendere in considerazione, se si vuole veramente mettere in atto il Patto per la scuola. Abacusonline e Anaps Formazione si sono già attivati, offrendo ai colleghi un primo approccio utile per affrontare il nuovo anno con strumenti più adeguati. La nostra proposta è di mettere a disposizione di tutti strumenti didatticamente validi per dirigenti e docenti, studenti e famiglie, partendo da una formazione specifica mirata.

Ore 16.30 Rita Biganzoli, Raffaela Castrignanò, Carlo Montanari, Il gruppo Abacus: i pionieri italiani dell’e-learning

Ore 17.00 Aldo Domenico Ficara, Divulgare un progetto didattico: dal self publishing al social network

La visione del laboratorio povero, che esulando dallo spazio fisico è soprattutto un luogo mentale, costituisce una scelta metodologica da sperimentare in modo sistemico e può divenire buona prassi di insegnamento secondo una modalità learning by doing applicata agli stessi docenti: elemento di innovazione sarà, pertanto, anche la possibilità di realizzare i kit insieme ai colleghi fruitori del percorso formativo. La metodologia applicata, basandosi su contenuti tecnici e su competenze trasversali di tipo comunicativo, può considerarsi di tipo smart. Il docente dev’essere al contempo un trasmettitore di conoscenze consolidate e un ‘insegnante-ricercatore’, che progetta, sperimenta e attua, con creatività, il percorso scientifico in funzione del processo educativo e formativo dei suoi allievi anche con percorsi in cooperative learning. Le attività sperimentali previste sono strutturate con diverse modalità di formazione, in aula e in piattaforma digitale, fra loro connesse e integrate, anche attraverso la metodologia didattica peer to peer tra docenti, che scambiano e mettono a confronto i risultati delle loro esperienze in una logica di arricchimento e di osservazione reciproche (tutoring in practice). In questo contesto risulta fondamentale, per una buona divulgazione del progetto didattico, l’uso dei social network e delle piattaforme digitali di self publishing, fondato sulla presenza di un sito o una piattaforma on line in cui l’autore ha la possibilità di creare il suo libro e, quindi, di divulgare i propri intendimenti progettuali.

Ore 17.30 Paola Grillo, La scuola si racconta. Il “kintsugi”, ovvero l’arte di curare le ferite

Un salto di specie ci ha catapultati in una pandemia. Con un salto interiore ne usciremo: stiamo imparando a dare valore alle piccole cose, ad apprezzare la quotidianità, ad amare la normalità. Impariamo a rammendare le nostre comunità e le nostre vite, a rendere preziose le cuciture, a raccontare gli strappi. Impariamo il “kintsugi”, l’arte giapponese di riunire i pezzi di un oggetto di ceramica rotto con oro o argento liquido, esaltandone le cicatrici e rendendo quell’oggetto unico e irripetibile, con una propria trama da raccontare. Così “kintsugi” diventa un’esperienza di scrittura creativa a scuola, l’arte di curare
le ferite dell’anima attraverso la narrazione autobiografica.

Ore 18.00 Fare il dirigente scolastico in tempi di emergenza sanitaria. Tavola rotonda. Rosanna Moretti, Marco Saccucci eSabrina Morrea, Sabrina Vallesi. Coordina Arturo Verna

La riapertura delle scuole tra certezze e “raccomandazioni” (il Protocollo sulla ripresa delle attività didattiche in presenza, le azioni del dirigente scolastico, ecc.), le criticità da affrontare alla ripresa (vaccinazione totale, tamponi per il personale, organico docenti e personale ATA, ecc.), il rapporto scuola-famiglia (patto educativo di corresponsabilità, interventi di supporto psicologico e pedagogico-educativo, ecc.). Sono solo alcune delle questioni “calde” che dovranno essere fronteggiate, alla ripresa dell’anno scolastico, da dirigenti investiti anche, mai come ora, di pesanti responsabilità di controllo, dettate da una perdurante emergenza pandemica vissuta in un clima di generale incertezza.

Ore 19.00 Rosario Alfano, Sara Gori, Angela Loritto (Anaps), Racconti di insegnanti, racconti sugli insegnanti

Coordina Roberta Falagiani Benini (Anaps)

Storie di maestre “usa e getta” con un anno di prova superato. Storie professionali e umane costellate da disuguaglianza e disuguaglianze e disparità di trattamento, come per gli insegnanti di religione, attraverso i silenzi di una politica sorda e di una giustizia incoerente. Storie che raccontano della centralità del ruolo docente per l’insegnamento dell’educazione civica per la formazione dei cittadini di domani.


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