ASCOLI PICENO – Per i ragazzi il tatuaggio è una forma molto potente per comunicare qualcosa di sé, qualcosa della propria storia e renderlo indelebile sulla propria pelle.

Per i ragazzi adottivi il disegno sul proprio corpo a volte può essere un modo per costruire la propria identità e affrontare le ferite del passato. Un tatuaggio per raccontare la propria storia e la complessa ricerca della propria identità. Da qui nasce l’idea del progetto “La mia storia sulla pelle” lanciato dagli psicologi del CTA, Centro di terapia dell’adolescenza, di Milano, che è uno dei centri d’eccellenza del paese nell’ambito dell’adolescenza e dell’adolescenza adottiva. Dal concorso fotografico è poi nata una mostra itinerante su tutto il territorio, che ha toccato numerose città italiane.

Chi decide di non tatuarsi spesso lo fa perché i tatuaggi sono segni indelebili ed è frenato dal fatto che sono qualcosa di permanente , mentre “le storie dei ragazzi adottivi”, scrivono gli organizzatori, “sono connotate proprio dal desiderio della permanenza: le loro origini sono segni indelebili su cui consolidare la propria identità.  “Gli adolescenti non adottivi spesso  si fanno tatuaggi trasgressivi, i ragazzi adottati invece si tatuano le iniziali della mamma biologica o adottiva. È un tassello nella costruzione di una identità che sentono fragile” sostiene il  dottor Francesco Vadilonga, psicologo e psicoterapeuta, direttore del CTA.

La Bottega Terzo Settore di Ascoli sta già ospitando, ed è la prima volta nelle Marche, la mostra fotografica intitolata “La mia storia sulla pelle” che rimarrà visitabile fino all’8 settembre.

Il 3 e 4 settembre saranno presenti anche il dottor Vadilonga e la dottoressa Desana per condurre, nella cornice della mostra, un Convegno rivolto agli operatori, agli insegnanti, agli educatori e alle famiglie.  Anche i giovani avranno uno spazio dedicato con laboratori e visite guidate alla mostra.

Il Convegno si articola in varie sessioni: venerdì 3 settembre alle ore 16.00 con il dottor Vadilonga “Sostenere le famiglie nel post-adozione” formazione specialistica per assistenti sociali, psicologi, psicoterapeuti, educatori, operatori dell’adozione (in fase di accreditamento all’ordine degli assistenti sociali). A seguire alle 19.00 inaugurazione della mostra e buffet. Sempre venerdì 3 alle 21.00  incontro pubblico “L’adozione: una storia che dura una vita” rivolto a tutta la cittadinanza. Sabato 4 settembre alle ore 10.00 incontro con i giovani: visite guidate alla mostra e laboratori.

 

L’evento, finanziato dal CSV Marche, è promosso dall’associazione UNAFAMIGLIAPERTUTTI ed è realizzato in collaborazione con diversi partner: gli Ambiti Territoriali di Ascoli Piceno, di San Benedetto del Tronto e dell’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto, Comune di Ascoli Piceno, Bottega del Terzo Settore, Centro Siloe, La Casa di Asterione e Centro Famiglia di San Benedetto.


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