ARQUATA DEL TRONTO – Di seguito un comunicato di Questione Natura, che racconta l’esperienza di raccolta mascherine ad Arquata del Tronto che, finalmente è mask free.
Siamo stati in uno dei luoghi più colpiti dal sisma del 2016, un posto dove il silenzio assordante dello stato è stato un silenzio che è durato a lungo ed ha pesato quasi tanto quanto quello che segui al boato del terremoto in quelle ripetute tarde notti di fine estate prima, d’autunno poi. Notti dalle quali ci si svegliava di soprassalto pensando di essere bombardati quando in realtà erano i calcinacci che cadevano di quello che una volta era stato un tetto. Arquata del Tronto in tutto questo tempo che ha seguito la devastazione del terremoto è stata sorretta dai suoi cittadini resilienti tanto quanto la montagna e dal Sindaco Michele Franchi che al primo posto nella sua agenda politica ha l’amore per il suo territorio. Dopo tanto tempo abbiamo ritrovato un’Arquata che sta tornando a vivere, in diverse frazioni sono partiti molti cantieri e nel giro di poco tempo dove ora sono macerie si torneranno a vedere case e le famiglie potranno tornare finalmente nel posto dove sono nati, cresciuti e vissuti… nel luogo che amano.
Girando prima per le vie delle frazioni di Borgo, Piedilama e Pratare (il paese delle fate) poi per quelle di Faete e Spelonga abbiamo riscoperto un territorio abbastanza pulito, dove c’è ancora un alto senso di comunità. Anche le mascherine che abbiamo trovato disperse per il territorio sono solamente 9 e adesso anche il Comune di Arquata del Tronto è #MaskFree.
Il luogo dove abbiamo trovato più rifiuti è la strada provinciale 98, quella che passa per Piedilama e Pretare e da lì collega i passanti al maestoso Monte Vettore, alla fioritura di Castelluccio Di Norcia e alla Grande Via del Parco che attraversa i borghi principali del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
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