ASCOLI PICENO – Con lo slogan “La cultura muove le montagne” è stata presentata nella mattina di oggi venerdì 5 novembre la candidatura di Ascoli Piceno a Capitale Italiana della Cultura 2024; un percorso iniziato a gennaio di quest’anno e conclusosi il 18 ottobre con l’invio al Ministero della Cultura del progetto dettagliato. Sono 24 le candidate a tale ruolo, da nord a sud, che saranno ridotte a dieci il 18 gennaio con la proclamazione della vincitrice prevista per metà marzo. Per le Marche oltre al capoluogo piceno anche Pesaro ha inviato la propria candidatura, con un accordo tra le due città marchigiane che in caso di vittoria di una sarà coinvolta nelle iniziative anche l’altra candidata.

Nel dossier della candidatura, composto come da bando da 60 pagine, sono state illustrate tutte le iniziative previste, 61 con 3 eventi particolari che si svolgeranno a prescindere dal risultato: un concerto di apertura con Giovanni Allevi e la compagnia teatrale “7/8 chili” in programma a dicembre 2023; la mostra “La Socievolezza” della durata di un anno con opere di 53 artisti tra cui Marina Abramovic e Maurizio Cattelan; un evento di chiusura a dicembre 2024 con l’esibizione di Alessandro Sciarroni e di Dardust.

Nel percorso che ha portato alle definizione del progetto sono stati coinvolte 173 organizzazioni tra enti pubblici e formativi, soggetti del Terzo Settore e del turismo e organizzazioni operanti nella cultura; tutti e 32 i comuni della provincia hanno aderito e sostenuto il progetto. Anche a livello economico gli investimenti saranno importanti: sono previste infatti risorse per 146 milioni di euro, di cui 131 per nuove iniziative e 15 per completare quelle in corso.

“Ringrazio tutti i presenti – dichiara il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti – Ringrazio l’assessore Latini che fa parte del nostro comitato per la candidatura. Grazie anche per il supporto che ci è stato dato dal basso. E’ staro un lavoro straordinario che apre una fase nuova, questo territorio aveva bisogno di fare un passo indietro individuale per farne dieci in avanti tutti insieme. Siamo l’unico candidato con il supporto di tutti i comuni della provincia, tutti i sindaci hanno partecipato, non solo in maniera formale ma anche con proposte. Non era facile né scontato aderire ad un progetto così ambizioso, al di là del risultato finale il processo avviato sarà la guida per la visione di Ascoli da qui al 2030; è un progetto di territorio, la città capoluogo vuole prendersi cura di tutto il Piceno dalla montagna al mare. Se diventeremo Capitale Italiana della Cultura 2024 parte delle risorse verranno utilizzate per eventi nella provincia. Serviva grande maturità che questo territorio ha dimostrato di avere; pensiamo ad una città aperta che si spende per il rilancio delle aree interne utilizzando la forza della cultura per far tornare la vita in quelle zone, dopo il sisma c’è in fatti il rischio che vengano costruite case nuove ma vuote”.

“Questo programma vogliamo portarlo a termine a prescindere dal risultato – continua il primo cittadino piceno – Vogliamo varare un piano triennale della cultura che sarà un progetto del territorio con una visione complessiva. Il mare deve essere una forza per il rilancio delle zone interne. Ringrazio l’Università di Camerino ed il Politecnico delle Marche che hanno lavorato con noi, abbiamo corso per portare a termine questo progetto ascoltando oltre 150 tra associazioni ed enti. La ricchezza di questo territorio, la sua cultura, non potrà mai essere delocalizzata. Servono nuovi sistemi innovativi per valorizzare le nostre bellezze, sarà quindi importante l’innovazione digitale: i visitatori potranno conoscere Ascoli prima, durante e dopo la visita della città”.

“Grazie al comune di Ascoli per aver presentato questa candidatura – afferma Giorgia Latini, assessore regionale alla Cultura – Le due candidature marchigiane sono un grande valore aggiunto, mostrano la grande voglia di ripartire. Le Marche più nascoste diventano note per la loro bellezza culturale; i territori ed i comuni stanno facendo sinergia con la Regione, un fattore molto importante. E di grande importanza è la riscoperta delle proprie radici, siamo stati la prima regione a firmare un protocollo con il Ministero della Cultura sul patrimonio immateriale. Vogliamo collegare la cultura con il turismo per valorizzare i nostri territori, anche quelli dell’entroterra. Questa non è la candidatura soltanto di Ascoli Piceno ma di tutto un territorio: ringrazio tutti i soggetti che sono stati parte attiva e si sono fatti comunità”.


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