ASCOLI PICENO – Di seguito una nota giunta in redazione da parte di Tommaso Pietropaolo, presidente del Coa di Ascoli Piceno.

“L’inaccessibilità dei locali dell’Archivio del Tribunale di Ascoli Piceno, situati al piano seminterrato dell’edificio, si protrae da ben quattro anni, con grave danno per i cittadini e per gli avvocati.

Era il 28 dicembre 2017 quando veniva disposta per la prima volta l’interdizione all’accesso all’Archivio, stante il rischio che vi fosse la presenza di amianto nei materiali di coibentazione dei locali.

Dopo le verifiche tecniche degli organi competenti, il rischio si rivelava fondato.

Quindi, sono stati avviati i lavori di bonifica dall’amianto che però si sono fermati dopo poco per inadempimento della impresa esecutrice.

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ascoli Piceno ha inviato e reiterato dapprima segnalazioni e poi diffide alle Autorità preposte affinché i lavori venissero portati a termine, ma la bonifica dei locali e anche dei fascicoli non è mai stata completata e sia i locali che i fascicoli restano a tutt’oggi interdetti all’accesso di chiunque.

Il  Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ascoli Piceno vuole, dunque, richiamare la attenzione della opinione pubblica sulla gravità della situazione, vista l’impossibilità di consultazione dei fascicoli cartacei delle cause dell’archivio, che comporta persino il ritardo della conclusione di parecchie cause pendenti.

Si ritiene doveroso spiegare alla cittadinanza che l’edificio nel quale attualmente si trova il Tribunale di Ascoli Piceno è di proprietà di Generali Real Estate, che ha poi stipulato un contratto di locazione con l’Agenzia del Demanio la quale ha l’obbligo contrattuale di eseguire le operazioni di adeguamento ambientale, tra cui la bonifica dall’amianto.

Il Coa di Ascoli Piceno stigmatizza la grave inerzia dei soggetti responsabili e al fine di scongiurare che il disinteresse, sia della società proprietaria dell’edificio che soprattutto dell’Agenzia del Demanio, conduttore in locazione, faccia permanere questo immobilismo intende chiedere la collaborazione di tutti gli avvocati iscritti all’Ordine di Ascoli Piceno per organizzare delle pacifiche forme di protesta e di agitazione da portare avanti sino a che non verrà ripristinato l’accesso all’Archivio e ai fascicoli che custodisce”.


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