ASCOLI PICENO – Riportiamo e pubblichiamo un comunicato stampa, giunto in redazione il 4 gennaio 2022, dalla Procura di Ascoli Piceno e dal Comando Provinciale dei Carabinieri.

Nella mattinata odierna i Carabinieri del Comando Provinciale  di Ascoli Piceno hanno dato esecuzione a una ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di questo Tribunale che su richiesta di questo Ufficio- disponeva:  

la custodia cautelare in  carcere a carico di un medico  di  medicina generale convenzionato Asur di questa città in relazione  alle ipotesi di reato di:   peculato  di 120 dosi vaccinali ritirate  dal Centro vaccinale Asur di Ascoli Piceno  delle quali, si ritiene, si disfaceva non inoculandole;

falso indotto in atto pubblico riguardo a 150 attestazioni di avvenuta somministrazione di dosi vaccinali , somministrazione che si ritiene non avvenuta con conseguente rilascio da parte del Ministero della Salute di   certificazione verde di avvenuta vaccinazione (“green pass”) a 73 soggetti, certificazione che si ritiene quindi falsa;

la custodia agli arresti domiciliari di una delle 73 persone che avevano ottenuto in tal modo  il “green pass”  in relazione  alla ipotesi di falso in concorso con il medico riguardo al proprio “green pass” e  ai “green pass” di altre persone rispetto alle quali, in ipotesi, si poneva come “intermediario” verso il medico;

il sequestro preventivo dei 73 “green pass” che si ritengono falsi   con sequestro dei corrispondenti codici sorgente “Qrcode” presso il Ministero della Salute;

Su disposizione di questo Ufficio sono state inoltre eseguite 15 perquisizioni a carico di altrettanti  soggetti   con sequestro di telefoni cellulari e di altro materiale che si ritiene utile per la ricostruzione degli esatti confini della vicenda.

A carico di ciascuno dei possessori dei “green pass” che si ritengono falsi è ipotizzato il reato di  falso (in concorso con il medico) in relazione al proprio “green pass”.

Il medico è sottoposto ad indagine anche per tentata truffa aggravata ai danni dell’Asur riguardo agli emolumenti previsti per ciascuna dose di vaccino somministrata.

Il procedimento è  stato innescato da spunti investigativi raccolti dalla Stazione  Carabinieri di Ascoli Piceno che trovavano iniziale conforto in  alcune anomalie  nelle modalità di vaccinazione seguite dal medico sottoposto ad indagine, anomalie rilevate dalla stessa Asur (numero di vaccinazioni eseguite notevolmente più elevato rispetto  a quelle effettuate da altri medici convenzionati.

Vaccinazioni effettuate in gran parte a soggetti che non erano propri  assistiti e in certi casi a pazienti provenienti anche da fuori regione, tempi ritardati rispetto a quanto prescritto per l’inserimento delle attestazioni di avvenuta vaccinazione nel sistema informatico del Ministero della salute).

Le corrispondenti e articolate attività di indagine dirette da questa Procura della Repubblica  si sono sviluppate  tra settembre e dicembre 2021 su più piani (attività tecniche,  servizi di osservazione e pedinamento,   riprese video, acquisizioni documentali) volti a verificare se nelle ore successive al ritiro delle dosi vaccinali da parte del medico (ed entro le quali tassativamente doveva essere effettuata l’inoculazione) vi fosse stata la somministrazione delle stesse ai pazienti, somministrazione poi attestata dal medico e inserita nella piattaforma informatica ministeriale attraverso la quale veniva poi rilasciato il “Green Pass”; indagini volte anche a monitorare e ricostruire i rapporti e gli accordi retrostanti tra i vari soggetti coinvolti e il loro ruolo.

Tali attività, svolte coralmente e accuratamente  dal Nucleo Investigativo,  dal Nucleo Operativo  e dalla Stazione Carabinieri in costante coordinamento con questo Ufficio- hanno consentito di raccogliere gravi elementi  per ritenere che le 120 dosi vaccinali prelevate dal medico tra la fine di settembre e i primi di dicembre del corrente anno non siano  state somministrate e che quindi siano false le attestazioni di avvenuta vaccinazione che il medico inseriva nel sistema informatico del Ministero della Salute nello stesso periodo e falsi i corrispondenti “green pass” rilasciati.

Le misure cautelari personali applicate (rispettivamente custodia in carcere e arresti domiciliari) sono state emesse in relazione alle esigenze di genuina acquisizione delle prove mentre sono state previste misure minori, una volta soddisfatte le esigenze probatorie, riguardo al pericolo di reiterazione del reato.

Le attività di indagine sono infatti tutt’ora in corso a cura del Nucleo Investigativo e degli altri Reparti del Comando Provinciale Carabinieri di Ascoli Piceno (Nucleo Operativo e Stazione) al fine di ricostruire con esattezza ogni aspetto della vicenda e i suoi esatti confini.

Nei prossimi giorni le due persone sottoposte a misura cautelare personale, a loro garanzia,  verranno interrogate dal Giudice per le Indagini Preliminari su tutti i fatti fin’ora emersi dalle indagini e che hanno fondato le misure emesse.


Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.