ASCOLI PICENO – “Una riunione urgente e da troppo tempo rinviata dei sindaci del piceno per discutere dell’utilizzo dei fondi del Pnnr Salute (case ed ospedali di comunità) e anche della gestione della pandemia”. È questa la richiesta che arriva dal Segretario provinciale del Pd Francesco Ameli.

“Nelle Marche e nel Piceno sono molti i fondi destinati alla sanità che arriveranno grazie al lavoro dei governi nazionali a guida Pd. È su   questo tema che deve essere aperta la vera discussione che deve essere all’ordine del giorno della Politica, visto che i fondi del Pnrr per il 90% devono essere spesi per riorganizzare il “territorio” e non sui presidi ospedalieri. Ritengo che in merito ai riparti e all’individuazione degli interventi debba esserci la condivisione totale da parte delle comunità a partire dai Sindaci e con il contributo dei Sindacati e delle Associazioni di categoria. Non è più rinviabile” sostiene Ameli “una conferenza dei sindaci sulla riorganizzazione dell’offerta sanitaria dell’Area Vasta 5, che abbia all’ordine del giorno anche la situazione epidemiologica e le problematiche delle carenze e delle indennità del personale degli ospedali di Ascoli e San Benedetto e del territorio (oggetto in queste settimane di molte attenzioni sindacali). Abbiamo un’occasione unica” afferma il segretario dem “quella di ridisegnare la sanità del territorio. Le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità come fulcri del Sistema Sanitario territoriale con caratteristiche e denominazione tali da renderle facilmente ed univocamente identificabili dai cittadini del territorio di riferimento. La Regione non può decidere in autonomia e senza la partecipazione attiva del territorio il futuro dei prossimi anni”.

“Non è un caso che alcuni sindaci, esclusi da qualunque dibattito” sottolinea Ameli “abbiano sentito l’esigenza di presentare alla Regione Marche la loro proposta di organizzazione Socio/Sanitaria e di servizi-strutture confacenti e rispondenti ai bisogni delle comunità amministrate. Da un lato penso che tale iniziativa possa essere riproposta anche in altri ambiti sociali a partire da quelli della costa e quello delle aree interne, dall’altro ritengo che debba avere massima condivisione con tutti i sindaci del Piceno. Sono infatti convinto” commenta Ameli “che tutte le decisioni che riguardano le condizioni di vita e i diritti delle persone, che impongono innovazioni, meritano di essere precedute da un grande confronto su proposte elaborate e condivise anche dal basso e che coinvolga le Istituzioni territoriali, chi lavora nei servizi del welfare sociale e sanitario, le organizzazioni sociali e sindacali”.

“Nel Piceno” commenta Ameli “la Regione Marche naviga a vista: c’è bisogno di una scossa soprattutto nei confronti di chi tace dinanzi agli accorati e (purtroppo ciclici) appelli dei sanitari, sindacati e cittadini che chiedono che si agisca in soccorso della sanità del piceno.  L’impressione è che la politica regionale, dopo aver soffiato sul vento delle difficoltà, se ne stia lavando le mani e lasci soli i cittadini del cratere come quelli della costa a combattere con i problemi quotidiani. Silenzi che purtroppo stanno diventando assordanti e non nascondono le gravissime responsabilità”.


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