ASCOLI PICENO – Di seguito una nota stampa, giunta in redazione il 15 marzo, dal Gruppo Carabinieri Forestali di Ascoli Piceno.

I militari delle Stazioni Carabinieri Forestale di Castignano
e Acquasanta Terme sono intervenuti per gli accertamenti di rito su un incendio
boschivo che si è sviluppato in località Scalelle del Comune di Roccafluvione.

Il rogo ha
visti impegnati per le operazioni di spegnimento squadre di Vigili del Fuoco con mezzi
antincendio di terra e un mezzo aereo ad ala fissa (Canadair).

I Carabinieri Forestali, giunti tempestivamente sul posto, hanno ispezionato il perimetro
dell’incendio ancora in atto e con le fiamme attive e grazie all’applicazione della procedura
operativa di tecnica investigativa definita “Metodo delle Evidenze Fisiche” sono
riusciti ad individuare il punto d’innesco del rogo e conseguentemente risalire al presunto
responsabile dell’incendio, che è stato individuato in un tartuficoltore della zona, intento nei
lavori di ripulitura della propria tartufaia.

Il Metodo delle Evidenze Fisiche è una metodologia d’indagine tecnico-scientifica che studia
le “tracce” ed i “segni” lasciati dal passaggio del fuoco sulle piante e sul terreno percorso
dall’incendio. Tali informazioni permettono di ricostruire l’evoluzione e il percorso di un
incendio forestale e determinarne conseguentemente il punto d’origine, così da poterne
classificare la causa e ricostruire l’evoluzione spazio-temporale.

I Carabinieri Forestali
hanno in organico personale qualificato come “repertatore di incendio boschivo” al quale
spetta il compito di applicare sul luogo dell’incendio la procedura di polizia scientifica
ambientale del Mef e redigere i connessi specifici atti di polizia giudiziaria.

Da questi Carabinieri Forestali specialisti di cause di incendi boschivi è stato accertato che
l’evento ha avuto origine dall’abbruciamento di alcuni cumuli di residui vegetali provenienti
dalla ripulitura della tartufaia e si successivamente propagato alla zona boscata confinante,
interessando una superficie di circa 3 ettari, senza fortunatamente causare danni gravi e
permanenti alle piante arboree.

Il presunto autore dell’episodio è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria
competente (Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno) per il reato di
incendio boschivo cagionato per colpa, punito dall’articolo 423/bis del Codice Penale, che
in caso di condanna prevede la pena della reclusione da uno a cinque anni.


Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.