ASCOLI PICENO – Il prossimo appuntamento al teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno è con la pièce “Casa di bambola” del drammaturgo norvegese Henrik Johan Ibsen (fuori abbonamento), prodotta da C.A.S.T. con il sostegno del comune di Folignano e del comune di Ascoli Piceno e con la regia e l’elaborazione drammaturgica di Alessandro Marinelli.

“Casa di bambola” fu scritta da Ibsen in Italia, durante un suo soggiorno ad Amalfi nel 1879, e venne rappresentata per la prima volta il 21 dicembre dello stesso anno a Copenaghen, per poi diventare uno delle opere teatrali più rappresentate al mondo. Pungente critica dei tradizionali ruoli dell’uomo e della donna nell’ambito del matrimonio in epoca vittoriana l’opera è stata ispirata dalla vicenda di Nora, scrittrice e amica di Ibsen, protagonista di un celebre scandalo dell’epoca.

Figura complessa e dalle mille sfaccettature, capace di abbandonarsi a slanci profondamente autentici, ma anche di agire nell’ombra, Nora, protagonista del dramma, affronterà un percorso di crescita, attraverso il quale si trasformerà da creatura infantile, apparentemente docile e devota, in una donna consapevole e libera dalle logiche maschili dominanti. Nel famoso finale, che suscitò scandalo nella società borghese dell’epoca, Nora, infatti, rompe le sbarre della propria gabbia dorata per cercare se stessa e il suo posto nel mondo, un gesto rivoluzionario che l’ha resa un emblema delle rivendicazioni femministe. Sempre in bilico tra illusioni tenaci e scomode verità, tra idealismo e concretezza, Nora è un personaggio enigmatico e, al tempo stesso, immortale, che riesce a parlare ancora al mondo moderno, offrendoci l’occasione di scavare a fondo nel suo e nel nostro vissuto per fare emergere visioni inedite e imprevedibili.

La messa in scena del Teatro C.A.S.T., che vede interpreti gli attori Roberta Procaccini, Alessio Agostini, Maurizio Emidi, Oriana Ortenzi, Igor Ardini, Gabriella Vecchiattini ed Elisa Maestri, rilegge il testo ibseniano alla luce di nuovi spunti e suggestioni, fotografando il turbamento che nasce dalla consapevolezza di vivere un amore finito quando ancora non si è pronti ad ammetterne il fallimento.

Alessandro Marinelli è nato ad Ascoli Piceno nel 1976. Ha iniziato la sua esperienza teatrale presso la scuola del Teatro delle Foglie di Ascoli Piceno e, dopo essersi formato con grandissimi nomi del teatro italiano come Giorgio Rossi, Emma Dante, Bogdanov, Armando Punzo, Antonio Viganò, Danio Manfredini, Basiliev, ha costituito, insieme ad altre persone con esperienze teatrali, il teatro C.A.S.T., la cui poetica comune si basa sulla creazione di lavori che partono dall’analisi di un testo classico per poi contaminarlo con una sensibilità contemporanea.


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