VERONA -Taglio del nastro per la 54a edizione del Vinitaly dopo le interruzioni per la pandemia, con la Regione Marche che torna grande protagonista con ben 107 aziende presenti ed un corposo programma di eventi sia dentro che fuori salone.

Inizio ieri, domenica 10 aprile alle ore 19 alla presenza del Vice Presidente della Regione Marche ed assessore all’agricoltura Mirco Carloni, nel prestigioso contesto cittadino della terrazza di Torre dei Lamberti. Un “brindisi ad alta quota” all’interno del percorso “Vinitaly and the city” nel cuore di Verona, in cui visitatori e giornalisti hanno potuto degustare un calice di vino marchigiano, spumante, bianco o rosso, ascoltando il racconto del vino in degustazione curato dai sommelier e godere inoltre dello splendido panorama sulla città scaligera. In serata, dalle ore 21 sale in cattedra il Verdicchio durante l’iniziativa promossa dall’Istituto tutela vini marchigiani presso la galleria d’arte moderna ‘Studio La Città’: Verdicchio Smoked. Alla presenza della stampa nazionale ed internazionale di settore, le grandi DOCG del Verdicchio sono state messe ‘alla prova del fuoco’ con le affumicature in cucina dello chef Errico Recanati, tra longevità, versatilità e tecniche di conservazione.

La Regione Marche ha inteso caratterizzare la presenza a questa edizione del Vinitaly proponendo negli spazi espositivi il nuovo branding “Marche, Land of excellence” con cui da Expo Dubai in poi si presenterà su tutti gli scenari internazionali.

“L’eccellenza è ciò che identifica la nostra terra e le nostre produzioni in maniera trasversale: dall’enogastronomia al lusso, dalla moda alla meccanica, dai mobili a tutte le filiere produttive. Sul Vinitaly abbiamo investito risorse consistenti, superiori a 350 mila euro per garantire le migliori opportunità alle imprese marchigiane – ha detto Carloni – Qui a Verona siamo presenti con uno spazio espositivo di grande impatto ed iniziative di rilievo perché, soprattutto in questo momento, vogliamo essere più che mai a fianco dei nostri produttori, che meritano tutto il nostro sostegno perché sono i veri ambasciatori della qualità “made in Marche”. La giornata inaugurale è iniziata nel migliore dei modi con il premio ‘Angelo Betti’ benemerito della viticoltura conferito a Roberto Lucarelli per il suo impegno a valorizzare i vitigni storici del Bianchello e del Sangiovese, tipici della vallata del Metauro, e nel trasmettere questa sua passione e dedizione ai figli. I riscontri di queste prime ore sono stati incoraggianti, con lo stand Marche affollato da visitatori e delegazioni di operatori provenienti da Giappone e Corea del Sud. Il primo appuntamento fuori salone, a Torre dei Lamberti, è stato un mozzafiato, con una location ideale per presentare al mondo la narrazione della nostra terra, culla della biodiversità e luogo in cui una sapienza antica si abbina ad un grande spirito innovativo per dar vita all’eccellenza”

Le Marche del vino, con le circa 11 mila imprese attive nel settore, i 17.500 ettari di superficie coltivata e gli oltre 800 mila ettolitri di produzione annua, si presentano a questo appuntamento del Vinitaly forti di un’annata che registra +5,4% delle esportazioni a enologiche marchigiane per un corrispettivo di di 57,6 milioni di euro.

Verona è anche l’occasione per ribadire la nostra totale contrarietà alla follia del “nutriscore” – continua Carloni – sistema di etichettatura a semaforo, con cui l’Europa vorrebbe mortificare le nostre grandi produzioni enogastronomiche e vitivinicole bollandole come dannose per la salute, a vantaggio dei prodotti ultra lavorati delle multinazionali. Combatteremo con ogni mezzo contro chi vorrebbe far credere, per motivi esclusivamente commerciali, che una “cola light” sia più salutare di un bicchiere di Verdicchio”.

La produzione marchigiana è sempre più orientata sui vini Biologici con una percentuale di oltre il 35% attestandosi come seconda regione in Italia sul vino bio.

Una regione, che vanta 20 denominazioni (DOP), una indicazione vinicola (IGT) ed una presenza di vigneti che caratterizza da nord a sud le colline, si appresta anche ad intraprendere la sfida dell’enoturismo con la volontà di creare cammini del vino, ovvero veri e propri percorsi esperienziali concedendo la possibilità alle cantine di fare accoglienza e somministrazione e, soprattutto, viene definita una strategia concreta per fare sintesi tra tutti i valori in gioco che contraddistinguono i vari territori. Si creeranno percorsi dedicati ai nostri vitigni, in modo che le cantine possano divenire meta di turismo esperienziale ed emozionale

Le cantine marchigiane sono pronte a divenire veri luoghi di accoglienza qualificata e di pregio, da cui poter scoprire, attraverso specifici cammini del vino, le eccellenze enogastronomiche, culturali e storiche della nostra regione con un benefico effetto moltiplicatore per i produttori e la collettività. Il vino, diviene il driver per comunicare al mondo le grandi eccellenze marchigiane.


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