ASCOLI PICENO – Un nuovo brano musicale, scritto sulla base del casuale ritrovamento di un testo dialettale, è andato ad arricchire il repertorio del Coro Giovanile Piceno, diretto dal maestro Claudio Bellumore, molto attivo sul nostro territorio e che ha tra i suoi intenti proprio quello di salvaguardare e tramandare il canto polifonico in dialetto ascolano.

Il fortunato ritrovamento da parte di un corista, Giorgio Tomassi Galanti, del  libro di poesie “Come se sòna, se bballa” dell’autrice Giuliana Riti ha fornito al giovane direttore lo spunto per creare il nuovo brano “Lu spare de Sant’Emiddie”, un canone (forma musicale basata sulla ciclicità e gli incastri armonici) composto su versi in dialetto tratti da questa raccolta di Giuliana Riti, che ben si inserisce nel nuovo repertorio di grandi autori, formato tutto da canoni, su cui il coro sta lavorando per i prossimi concerti.

La signora, già 84enne, autrice di diverse raccolte di poesie e di più di venti commedie dialettali, è stata invitata alla prova del coro lunedì 9 maggio, alle ore 21, presso l’ Auditorium Neroni – Convento dei Cappuccini di Ascoli per conoscerla, perfezionare con lei la pronuncia del suo testo e farle ascoltare in anteprima il brano. In questa occasione, sarà anche presente Marco Pietrzela, musicista ascolano, compositore, flautista, membro del Comitato tecnico dei dialetti marchigiani e molto attivo con diverse formazioni nella salvaguardia e trasmissione della tradizioni folkloristiche locali, che ha realizzato un grande lavoro musicologico e ha pubblicato una raccolta di quattro volumi sui musicisti piceni.


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