ARQUATA DEL TRONTO – Il Consiglio comunale di Arquata del Tronto ha approvato oggi all’unanimità l’adozione dei piani urbanistici attuativi delle aree perimetrate a seguito degli eventi sismici del 24 agosto e 30 ottobre 2016, vale a dire Arquata capoluogo e le frazioni di Pretare, Piedilama, Vezzano, Pescara del Tronto, Tufo e Capodacqua.

La spesa prevista è di 80 milioni di euro.

Dal 10 maggio i cittadini di Arquata potranno fare entro 30 giorni le osservazioni; poi la parola passerà alla conferenza servizi permanente e quindi il documento tornerà di nuovo in consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Alla seduta erano presente il commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini.

“Il piano è ispirato a due concetti fondamentali, sicurezza e sostenibilità, senza i quali il meccanismo della ricostruzione non potrebbe procedere. E invece – ha detto Legnini – deve procedere ora in fretta, abbattendo i tempi tecnici, sovvertendo quello che è l’ordine cronologico. Da subito dobbiamo partire, e me ne assicurerò personalmente, con la fase attuativa, con progettazione, aggregati, cantieri, urbanizzazione, sottoservizi e i relativi finanziamenti. Ad Arquata si tornerà a vivere, a lavorare e a socializzare grazie alla spinta rigeneratrice che questi piani attuativi garantiranno”.

L’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli ha sottolineato in videocollegamento che “la credibilità del sistema istituzionale passa da quello che viene oggi approvato ad Arquata. L’attenzione allo snellimento e alla semplificazione delle procedure dovrà sempre essere alta”. Il piano è stato illustrato dal direttore tecnico di Meta Raffaele Gerometta, dal direttore tecnico Stefano Boeri e dall’architetto Francesco Nigro.

“Da adesso non si può più giocare, basta con le polemiche, restiamo uniti come lo siamo sempre stati ad Arquata, nessuna frazione resterà indietro e se devono esserci osservazioni, che siano valide e motivate” ha osservato il sindaco Michele Franchi, stigmatizzando le polemiche dei giorni scorsi riguardanti la delocalizzazione di parte delle case di Pescara del Tronto a Piedilama


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