ASCOLI PICENO – Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Findomestic il consumo di beni durevoli nelle Marche ha superato 1 miliardo e 800 milioni di euro, ma la crescita rilevata è la più bassa d’Italia dopo l’Umbria.

Nelle varie province la crescita ha seguito un andamento differente, ma spicca soprattutto la situazione nel Piceno, dove la crescita è stata addirittura più bassa della media regionale.

Nello specifico: nel 2021 ogni famiglia ascolana ha speso in beni durevoli mediamente 2.694 euro, l’11,4% in più rispetto al 2020. Il valore totale dei consumi di durevoli nella provincia è stato di 234 milioni con una crescita del 10,5%. 

Più limitato l’impatto degli altri segmenti come gli elettrodomestici (19 milioni, +12,3%), Tv e Hi-Fi (11 milioni, +37,8%) o l’information technology (9 milioni, +2,3%). Per la telefonia sono stati impiegati invece 19 milioni, solo lo 0,5% in più rispetto al 2020.

Pesaro-Urbino è la provincia marchigiana dove la spesa di beni durevoli è cresciuta a ritmo più sostenuto, così come anche a Fermo. Nel capoluogo, Ancona, sono stati spesi 578 milioni in totale collocando la provincia al 36° posto tra le 107 in Italia con una crescita registrata del 9,6% come anche a Macerata.

 


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