ASCOLI PICENO – Pubblichiamo una lettera aperta scritta dal professor Gaetano Rinaldi, Presidente della sezione di Italia Nostra Onlus di Ascoli Piceno, all’ingegnere Giovanni Issini, soprintendente Marche Sud. La lettera vuole sensibilizzare l’amministrazione comunale di Ascoli e il sovraintendente Marche Sud, affinché si attivino per salvare dalla rovina e dal degrado in cui si trova il convento di San Giorgio di Rosara, preziosa testimonianza storica, monumentale, artistica e paesaggistica del territorio piceno, oltre che custode di cultura e tradizioni.

“Ascoli Piceno, 7 maggio 2022

All’Ing .Giovanni Issini

Soprintendente Marche Sud – Ascoli Piceno

Al  Dott. Marco Fioravanti

Sindaco di Ascoli Piceno

Alla Dott.ssa Giorgia Latini

Ass. alla Cultura- Regione Marche -Ancona

All’Arch. Antonella Caroli

Presidente di Italia Nostra – Roma

Al Dott. Maurizio Sebastiani

Pres. Cons. Regionale Marche di Italia Nostra – Ancona

Alle Associazioni Culturali e di  Tutela

Agli Organi d’Informazione

Una spessa impenetrabile cortina di silenzio è calata sulla triste vicenda del convento di San Giorgio di Rosara, che giace ormai in una condizione di degrado forse irreparabile in attesa che si compia l’ atto finale della completa scomparsa del prezioso complesso dal panorama delle testimonianze di civiltà del Piceno.

Così nulla resterà in piedi dell’edificio realizzato proprio ai piedi della maestosa parete di travertino rosato che ha dato il nome alla località. Scompariranno i resti degli affreschi, i locali che nel corso di secoli hanno ospitato monaci e pellegrini, quelli utilizzati per curare  i malati con le miracolose acque salmacine e forse anche i reperti di epoca pagana quando nella zona nel mese di maggio  si celebravano  riti legati alle festività dedicate alla dea-madre, per i Sabini la  Dea-Bona. Questo legame con gli antichi riti si è conservato nel tempo, tanto è vero che sino agli anni cinquanta del secolo scorso,  prima che si aggravasse l’abbandono e il degrado del grande complesso, tutta la comunità ascolana effettuava escursioni nel Convento e nell’area circostante per tutto il mese di maggio. Ora insieme alla scomparsa del monumento si è unita anche quella delle antiche tradizioni e tutto  è silenzio, degrado, abbandono.

Una città , coma Ascoli, candidata  quale capitale della Cultura, non deve consentire che  tutto ciò accada . Bisogna fare tutto il possibile per evitare che di tanto splendore non rimanga traccia alcuna.

Per evitare questa drammatica condizione è necessario che la Soprintendenza riattivi la procedura per la dichiarazione di interesse culturale del bene già avviata dall’Architetto e  Soprintendente  Francesco Scoppola e non portata a conclusione dopo il suo trasferimento in altra sede. Si potranno in questo modo creare le condizioni per l’applicazione di quanto previsto dal comma 5 dell’art 1 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio  con tutte le conseguenze che per questa nuova situazione si verrebbero a determinare, comprese quelle derivanti da quanto previsto dall’articolo 42 della Costituzione, che subordina la” stessa possibilità di esistenza giuridica del diritto di proprietà alla sua funzione sociale e all’accessibilità a tutti” e dall’art 41 della Costituzione che riconosce che  “l’iniziativa economica privata è libera” ma non può essere in concorrenza con” l’utilità sociale, la sicurezza, la libertà e la dignità umana”.

Il nostro auspicio  è che l’amministrazione comunale di Ascoli e il Soprintendente delle Marche Sud, in maniera concorde,  si attivino per porre in essere tutto quanto possibile per evitare che del Monastero di San Giorgio di Rosara si perda anche la memoria e che tutte le Associazioni Culturali e di Tutela continuino ad assicurare la loro consueta ed indispensabile azione di controllo e di proposta”.

La Sezione Italia Nostra di Ascoli Piceno

                Il Presidente

        Prof. Gaetano Rinaldi  

 



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