ANCONA – È appena uscita l’attesa ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione civile con cui vengono prorogati i tempi di presentazione dell’istanza per mantenere il Cas o gli altri benefici abitativi emergenziali. “La costante attenzione che la Regione Marche riserva alle istanze provenienti dal territorio, in particolare dalle fasce più fragili della popolazione colpita dal sisma, ha fatto sì che, in sede di rilascio dell’intesa, necessaria per completare l’iter di adozione dell’ordinanza, fosse proposta una integrazione che prevede la possibilità di far compilare da terzi, su delega espressa dell’interessato, l’istanza sulla piattaforma informatica di gestione commissariale. Integrazione che è stata raccolta e inserita nell’ordinanza numero 899 pubblicata oggi lunedì 27 giugno”, spiega l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli. Secondo l’assessore “è certamente una buona notizia per le persone anziane che possono trovare difficoltà nell’utilizzo di mezzi di autenticazione digitali e piattaforme informatiche. L’integrazione, voluta dalla Regione Marche, è volta infatti favorire coloro i quali hanno difficoltà con smartphone, identità Spid, tablet e pc, quindi impossibilitati a presentare la domanda. Hanno ora a disposizione un ulteriore strumento per l’espletamento della pratica: soluzione inizialmente non contemplata”.

Come già anticipato, le linee principali contenute nell’ordinanza, sulla scia di quanto emerso durante la recente Cabina di coordinamento sisma incentrata sull’introduzione e sulla tempistica dei nuovi termini, prevedono la proroga al 15 settembre per presentare l’istanza che attesta la persistenza dei requisiti per il mantenimento del CAS, SAE, MAPRE, immobili “invenduti” o realizzati in sostituzione delle SAE. Mentre la nuova scadenza per presentare progetti di ripristino, con miglioramento o adeguamento sismico degli edifici gravemente danneggiati o per la ricostruzione di quelli distrutti, viene fissata al 15 ottobre. “Il lavoro svolto a livello tecnico tra le istituzioni coinvolte – continua Castelli – ha portato alla realizzazione di una procedura che tiene comunque conto delle esigenze della popolazione del cratere sismico. Il tutto unitamente alla necessità di un efficace raccordo dei dati, fondamentali per monitorare l’avanzamento della ricostruzione privata”.


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