ANCONA – Un sindacato al passo con le trasformazioni della società, in crescita tra gli attivi e tra i giovani (20,7%), con il 39% di iscritti al terziario, il 31% a industria e costruzioni, un’età media di 47 anni, il 51,7% di presenza femminile e il 16,7% di migranti. E’ la fotografia della Cgil Marche che  chiude il 2021 con quota 170.782 iscritti. 

“Un grande risultato in un anno complicato, caratterizzato dalla pandemia e da difficoltà economiche cui si sono aggiunti i problemi legati all’aumento dei costi delle materie prime”, commenta Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche. “In un momento in cui si manifesta una crescente disaffezione verso la partecipazione democratica, la Cgil conferma di essere un punto di riferimento per migliaia di lavoratori, pensionati e disoccupati rappresentando l’11,5% dell’intera popolazione marchigiana”.

I DATI – Sottolinea Santarelli: “Sono dati certificati all’insegna della trasparenza in tema di rappresentanza: da anni, chiediamo al Governo una legge ad hoc che misuri il reale peso dei soggetti di rappresentanza”. Numeri importanti, dunque, che mostrano un sindacato in salute specie se rapportato con la situazione economica ed occupazionale del periodo alle prese con una ripresa molto soft di occupati pari allo 0,8%. “Una ripresa risicata se si pensa che è affidata, in larga parte, a contratti a tempo determinato e comunque di breve durata”. A completare il quadro, anche il contesto demografico che, sulla base dei dati Istat, segna quota un milione e 498mila abitanti registrando una perdita di circa l’1% rispetto al 2020. 

SETTORI ED ETA’ – Considerando i settori, il 39% degli iscritti viene dal terziario, il 31% da industria e costruzioni e il 23% dai settori pubblici. “Tutto ciò indica che la Cgil ha seguito l’evoluzione e le trasformazioni dell’economia locale, un tempo caratterizzata dal manifatturiero. Da notare, poi, che negli ultimi dieci anni, c’è stato un incremento di lavoratori attivi pari al +2%”. 

I GIOVANI – Santarelli rilancia: “Negli ultimi anni, la Cgil Marche ha investito molto sugli under 35 che rappresentano il 20,7% degli iscritti attivi. Oggi, nelle Marche, i Neet e cioè coloro che non lavorano, non studiano e risultano inattivi, sono il 23,3% tra i 16 e i 19 anni. E’ un dato preoccupante su cui occorre riflettere per capire come invertire la rotta e trovare una soluzione”. 

SEDI CGIL NELLE MARCHE E  I SERVIZI – Nelle Marche si contano 81 sedi Cgil cui si aggiungono decine di recapiti. Quanto ai servizi, sono oltre 206mila le pratiche svolte dal Caaf (servizio fiscale), oltre 146mila quelle dell’Inca (pensioni) e oltre 7mila quelle degli uffici vertenza.


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