ASCOLI PICENO – “Non restava alcuna speranza di aiuto. Mi arresi e, sollevato il padre, mi diressi ai monti”. Con questi versi di dolore si conclude il racconto di Enea a Didone della notte di orrore in cui i Greci ingannarono i Troiani con lo stratagemma del cavallo, ideato da Ulisse. “La caduta di Troia”, andato in scena all’Anfiteatro Romano di Ascoli Piceno, fa parte del cartellone del TAU – Teatri Antichi Uniti, rassegna regionale di teatro classico giunta alla ventiquattresima edizione e sostenuta da Regione Marche, AMAT, MiC e i Comuni del territorio.

Il brano dell’Eneide recitato da Massimo Popolizio mantiene una grande forza evocativa dopo più di duemila anni, potenza resa ancor più travolgente dalla voce e dall’interpretazione dell’attore, capace di dipingere scene vivide e toccanti, come se la guerra e le fiamme fossero lì, tra le rovine del teatro ascolano.

Sul palco anche i musicisti a rendere la messa in scena ancora più suggestiva. Le musiche di Stefano Saletti, eseguite dal vivo, sono arricchite dalla presenza del musicista iraniano Pejman Tadayon che suona il kemence, il daf e il ney, antichi strumenti della tradizione persiana. Le lingue usate sono il ladino, l’aramaico, l’ebraico e il sabir, antica lingua del Mediterraneo. Saletti usa strumenti come l’oud, il bouzouki e il bodhran per risaltare le atmosfere animate da Massimo Popolizio e dalla voce limpida di Barbara Eramo, che si muove tra melismi e scale di derivazione mediorientale. Guarda il video.

 


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