ANCONA – Sostanzialmente stabile il tasso di crescita delle imprese nelle province di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo, in linea con la media regionale.
Nelle Marche, nel secondo trimestre 2022, sono 1.812 le imprese totali iscritte e 1.792 le cessate non d’ufficio, +20 unità (+0,01%), inferiore alla media nazionale (+0,54%), con la Regione all’ultimo posto tra gli altri territori italiani.
Questa la lettura dei dati circa il rapporto di ‘nati-mortalità’ delle aziende al secondo trimestre 2022, con un miglioramento del tasso di crescita rispetto al primo trimestre dell’anno, elaborati da Confartigianato interprovinciale.
Le tre province di riferimento marcano segno più: Macerata cresce di 77 imprese nel saldo trimestrale (+0,22%, con 383 iscrizioni e 306 cessazioni non d’ufficio), Ascoli Piceno viaggia con un +21 imprese (+0,09%, con 264 iscrizioni e 243 cessazioni non d’ufficio); Fermo +14 (+0,07%, con 225 iscrizioni e 211 cessazioni non d’ufficio).
Parlando esclusivamente invece di imprese artigiane, nel secondo trimestre 2022 le iscrizioni nelle Marche sono 675, mentre le cessazioni non d’ufficio sono 700, con un saldo negativo di 25 unità (-0,06% il tasso di crescita trimestrale).
Saldi positivi per la provincia di Fermo con un +10 imprese (+0,17, con 91 iscrizioni e 81 cessazioni non d’ufficio) e la provincia di Macerata con un +8 (+0,09%, 121 iscritte e 113 cessate). In diminuzione le imprese artigiane nella provincia di Ascoli Piceno con -6 unità (-0,11%, con 93 iscrizioni e 99 cessazioni). “Il saldo tra iscrizioni e cessazioni è debolmente positivo (negativo per gli artigiani ascolani) e lontano rispetto ai risultati degli anni precedenti”, commentano da Confartigianato Interprovinciale. “Vogliamo però guardare con ottimismo al futuro, – concludono – con l’imminente uscita dei bandi relativi al Fondo complementare Aree Sisma fondamentale per rilancio economico e sociale dei territori, favorendo sviluppo e occupazione”. (ANSA).
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